A partire dallo scorso gennaio, Apple è diventata la prima azienda tecnologica accettata alla Fair Labor Association, un organo che conduce audit e verifiche indipendenti per garantire che i propri standard siano rispettati ovunque vengano realizzati prodotti di aziende FLA. In quest’ottica, oggi Apple ha annunciato che la Fair Labor Association condurrà speciali indagini presso i fornitori Apple addetti all’assemblaggio finale, includendo i tanto discussi stabilimenti della Foxconn a Shenzhen e Chengdu, in Cina, su richiesta della stessa Apple.
Il presidente dell’associazione, Auret van Heerden, ha dato il via alle ispezioni questa mattina, accompagnato da un team di esperti in diritti dei lavoratori. La prima infrastruttura a essere indagata è quella di Shenzhen, nota come Foxconn City. Tim Cook, CEO Apple, ha così commentato la decisione della società:
Riteniamo che i lavoratori in ogni parte del mondo abbiano diritto a un ambiente di lavoro sicuro ed equo, ed è per questo che abbiamo chiesto alla FLA di valutare in maniera indipendente le performance dei nostri maggiori fornitori. Le ispezioni attualmente in corso non hanno precedenti nel settore dell’elettronica, sia per scala che per portata, e apprezziamo molto che la FLA abbia aderito a questa inconsueta iniziativa identificando le fabbriche nei propri report.
Nel corso delle indagini, l’obiettivo della FLA è quello di intervistare migliaia di lavoratori per indagare le condizioni di lavoro, di vita, di salute, sicurezza, retribuzione, orari di lavoro e comunicazione con il management in cui operano. Non mancheranno ispezioni degli alloggi e delle strutture in cui avviene la produzione, analizzando anche la documentazione relativa alle procedure di produzione. La Foxconn, così come gli altri partner Apple, hanno assicurato la propria collaborazione e l’accesso illimitato agli stabilimenti. I risultati delle indagini verranno poi pubblicati online.