Incredibile ma vero. Non è sempre detto che le approvazioni nel mondo Apple nascondano misteri, tranelli, scarsa trasparenza ed epurazioni coatte: talvolta c’è anche il lieto fine. Tant’è che agli sviluppatori dietro al gioco per iPhone “Zombies, Run!” Apple ha consentito di bypassare le regole dell’App Store distribuendo addirittura 3.000 copie gratuite del titolo, contro le 50 solitamente ammesse. È bastato chiedere con cortesia.
Gli sviluppatori hanno inizialmente lanciato la sfida sul sito di finanziamento collaborativo Kickstarter nella speranza di raggranellare 12.500$ per portare avanti il proprio progetto; l’effervescente risposta del pubblico, allettata da un finanziamento di appena 10$ e la promessa d’una copia gratuita a sviluppo ultimato, gli ha permesso in realtà di portarsi a casa ben 72.000$.
Lo scoglio da superare, tuttavia, consisteva nella policy di Apple, che impedisce di vendere software al di fuori dell’App Store. E così, Six to Start ha creato due app: una principale da 5,99€ e l’altra gratuita, le cui funzionalità vengono sbloccate con una password fornita ai finanziatori. Il trucco è consistito in una comunicazione trasparente e continua con la mela:
La parte più importante era dire ad Apple cosa avevamo intenzione di fare, prima di farlo. Eravamo abbastanza certi che il piano avrebbe funzionato e che non avrebbe infranto le loro regole, ma non c’era modo di esserne certi senza un qualche tipo di conferma. Per fortuna, ci hanno contattati loro per prima poiché pensavano che il gioco sembrasse interessante, così abbiamo preso la palla al balzo e gli abbiamo spiegato il nostro problema e la soluzione proposta. Sono stati di grande aiuto, e infatti ci hanno perfino offerto delle soluzioni potenziali; per esempio ci hanno consigliato che l’app gratuita ZR Advance possedesse almeno un po’ di contenuti per i più curiosi.
Morale della favola, non soltanto Apple ha permesso loro di regalare l’app ai 3.000 finanziatori, ma così facendo ha di fatto rinunciato al 30% di entrate che le sarebbe legittimamente spettato. Ovviamente, non è affatto detto che un approccio simile possa necessariamente produrre il medesimo effetto. “Per favore non prendete la cosa come una policy ufficiale Apple” ammoniscono quelli di Six to Start, “anche se la strategia funzionava all’inizio dell’anno, non c’è modo di prevedere se farà altrettanto l’anno prossimo.”