Per Apple è magico, per l’industria una paurosa rivoluzione e per gli utenti un costoso e piacevole gingillo, fatto sta che l’iPad ha creato un mercato che non c’era, e ora ha finito col colonizzare moltissimi ambiti della nostra vita, dall’intrattenimento personale alla burocrazia, dalla scuola alla compagnie aeree. Eppure, l’uso principale che si fa del tablet Apple, spiega Gartner, è e resta la lettura delle mail.
L’ultima ricerca condotta dal colosso delle statistiche si focalizza sulle cinque principali attività condotte quotidianamente dagli utenti sui loro tablet. In generale il touch screen sta rapidamente sostituendo la carta in molte casistiche, rendendo la stampa personale un procedimento obsoleto:
La ricerca ha scoperto che più del 50% dei possessori di tablet multimediali preferiscono legere notizie, riviste e libri su schermo piuttosto che su carta. In media, uno su tre usa i propri tablet per leggere un libro, in confronto al 13% dei possessori di PC mobili e al 7% di quelli smartphone.
Le cinque attività sono così distribuite nelle priorità dell’utenza:
- Lettura delle mail (81%)
- Lettura delle notizie (69%)
- Meteo (63%)
- Social Network (62%)
- Gaming (60%)
Tutti dati che non devono sorprendere affatto chi, l’iPad, lo utilizza lo utilizza ogni giorno. Ben più interessanti semmai gli eterogenei particolari che emergono dalla ricerca:
- Grazie ad iPad e ai tablet, gli utenti dedicano il 20% in meno al computer nei weekend.
- I possessori di iPad e tablet preferiscono usare i loro dispositivi soprattutto durante le sere infrasettimanali; nei weekend l’uso cala sensibilmente.
- Nella maggior parte dei casi si preferisce avvalersi del tablet in salotto; seguono per quantità di preferenze la camera da letto e la cucina.
- Il 45% dei possessori di tablet ha acquistato il dispositivo per sé e non lo condivide con altri membri della famiglia.
Il tablet insomma è tutto fuorché una moda passeggera, e il suo successo sembra poggiarsi sulla crescente disaffezione verso il personal computer. Fino ad ora, infatti, non ha rimpiazzato neppure un iPhone o uno smartphone Android; questi ultimi, invece, sono e restano i gingilli tecnologici più comuni e trasversali.