C’era una volta la corsa agli Hertz… Ricordo ancora indistintamente (memorie da Pcista di lungo corso) quando vidi il primo Pentium in azione: un fulmine rispetto ai vecchi 486. Da allora ebbe inizio una vera e propria battaglia a suon di GigaHertz tra Intel e AMD, uscivano processori sempre più veloci, ma anche sempre più caldi, avidi di risorse.
Dall’altro lato della barricata c’era Apple che navigava sicura della potenza dei suoi processori Freescale Motorola e IBM tanto potenti quanto scarsi di Hertz. Il Pcista medio vedeva questi valori diversi come un enorme neo per i Mac: “ma come, io ho 4 Giga e tu ne hai solo 1 e mezzo, come fa il tuo ad essere più veloce?”.
La corsa agli Hertz: quanti ricordi (e quante risate)…
Poi un bel giorno, Steve Jobs, stufo di avere processori potenti sì, ma troppo calorosi per entrare dentro un portatile, decise di saltare lo steccato e decise di lasciarsi alle spalle anni di collaborazione con i vecchi e cari PowerPC e di voltare pagina.
Un salto nel buio, una follia per molti, ancora oggi senza apparenti motivazioni plausibili… Eppure anche Intel cambiò.
In seguito al matrimonio con Apple, avvenuto all’incirca due anni or sono, arrivarono sul mercato nuovi “motori”: più potenti, più freschi, ma meno bisognosi di risorse.
Intel non promette più GigaHertz. Adesso promette ore.
Sì, ore di batteria per i portatili: 24 per l’esattezza, e li promette entro soli 2 anni.
Il progetto ambiziosissimo è quello di unire Tecnologia Multicore, GPU e Memoria tutta in un solo super chip.
I minori consumi di energia di questo chip, saranno spalleggiati anche dalle nuove memorie DDR3 e dai dischi NAND e secondo Intel, sarà auspicabile un aumento della durata della batteria di 3 volte.
[HardMac]