Di per sé, 30/30 non è un’app particolarmente ricca di feature o molto sofisticata; serve a gestire il proprio tempo, impostando di volta in volta la quantità di minuti o di ore da dedicare a ciascun compito. La sua peculiarità, però, sta altrove: per la prima volta, introduce su App Store il concetto di donazione spontanea in ossequio alle linee guida.
L’ha notato per primo il Guardian, sorpreso come noi della novità:
I Radiohead lo hanno fatto con l’album In Rainbows, L’Humble Indie Bundle l’ha fatto coi giochi. L’autore di fantascienza Wil Wheaton l’ha fatto con i suoi racconti. E ora, lo sviluppatore statunitense Binary Hammer porta su App Store il modello paga-quel-che-vuoi.
O una mezza specie. L’app di time management 30/30 […] ripercorre le orme dello storico modello shareware del software PC, oltre che dagli esempi più recenti elencati poco sopra.
Già, perché 30/30 è infatti assolutamente gratuita da scaricare, e non impone vincoli di sorta. Se gli utenti lo desiderano, tuttavia, possono scegliere di corrispondere all’autore un “fagotto di ringraziamenti” da 0,99$, un “mucchio di Grazie” da 1,99$ oppure una “Vagonata di Grazie” da 2,99$, attraverso tre opzioni d’acquito In-App.
L’idea potrebbe prendere presto piede e attecchire in molti, diversi contesti; il problema, lo abbiamo già visto con Flattr, è che per ragioni di contabilità Apple non può accettare donazioni attraverso l’App Store; ogni obolo, dunque, va versato attraverso un sito Web dedicato, da aprire a parte con Safari. L’ingegnoso escamotage di Binary Hammer consente di evitare la scomodità del browser senza tuttavia incappare nell’ira funesta di Cupertino.
Potete scaricare 30/30 gratuitamente seguendo questo collegamento ad App Store. E se vi piace, non dimenticate di inviare un cestino di grazie: l’autore apprezzerà.