Fortune l’ha definito nientemeno che il Leader più Grande al Mondo. E Tim Cook si è lasciato andare ad una lunga -e insolita- intervista, in cui ha svelato le difficoltà che derivano dall’essere CEO della multinazionale di maggior valore al mondo; ma ha anche parlato di bullismo, e di alcune scelte molto personali. Ecco le cinque rivelazioni più sorprendenti che abbiamo appreso oggi.
Tim Cook fa coming out : “Orgoglioso di essere gay. È un dono di Dio.”
1. Tutti i soldi di Cook in beneficienza
L’immenso patrimonio di Tim Cook andrà in beneficienza; tratterrà solo il necessario per garantire gli studi al college di suo nipote di 10 anni. L’attuale iCEO possiede qualcosa come 120 milioni di dollari, e azioni pari a 665 milioni. Sta già facendo donazioni in gran segreto, ma ha in mente di mettere su qualcosa di più strutturato piuttosto che continuare a staccare assegni.
2. Il lavoro è una droga
In inglese, quelli come Cook li chiamano workaholic, cioè gente che è fisicamente dipendente dal lavoro, come altri dipendono dal gioco o dalle sostanze. Al momento dell’intervista, l’Apple Watch di Cook segnava già 50 minuti di esercizi, 8.139 gradini saliti/scesi, e quattro miglia calpestate in appena 12 ore (considerando che si sveglia alle 3.30 del mattino). Lui sì che prende il lavoro molto sul serio.
3. Il nuovo Campus senza nome
Il nuovo Campus Apple “a forma di Nave Spaziale” non ha ancora un nome. Di sicuro ci sarà un omaggio a Steve Jobs, ma “per favore non chiamatelo Quartier Generale Apple.” A Cook non piace.
4. Bye Bye rumors
Tutte le presentazioni Apple, a esclusione del WWDC, si terranno al nuovo Campus. “Finalmente non dovremo più combattere per prenotare le sale mesi prima, in mezzo alle prenotazioni di tutti gli altri” ha dichiarato Tim Cook con entusiasmo. Ma questo significa che avremo meno appigli da cui trarre le nostre indiscrezioni sui nuovi prodotti.
5. Bambini oggetti di bullismo
Il motivo per cui Cook ha fatto coming out sulla propria omosessualità sono i bambini vittima di pestaggi e bullismo a scuola; ma anche contro gli stati USA che ancora consentono il licenziamento per ragioni di orientamento sessuale. La speranza è che questo esempio contribuisca a cambiare le cose. “In tutta onesta,”ha chiosato Cook, “non l’avrei mai fatto, se non fossi giunto alla conclusione che poteva servire ad aiutare altre persone. Non c’è alcuna gioia nel mettere in vista la mia vita.”