Spesso non ce ne rendiamo neppure conto, ma la rivalità che esiste tra Google e Apple contribuisce in molti modi a rendere migliore iOS. E perfino a calmierare un po’ i prezzi.
[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/186269/iphone-6s-il-26-degli-acquirenti-proviene-da-android”]Ogni anno che passa, gli iPhone hanno guadagnano sempre più trazione; e così, l’ultimo modello strappa tutti i precedenti record e attira utenti Android con un tasso mai registrato prima. E questa non è neppure l’unica buona notizia per Apple.[/related]
La Parte per il Tutto
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[related layout=”right” permalink=”https://www.melablog.it/post/180133/iphone-crescita-vertiginosa-in-europa-grazie-agli-ex-android”]In Europa iPhone torna a crescere. Grazie soprattutto agli utenti che abbandonano Android per abbracciare la mela.[/related]
iOS è una gran bella piattaforma, ma non è perfetta (vedi HomeKit che funziona a singhiozzo, giusto per citare un problema). Allo stesso modo, anche se non ci fa impazzire, Android non è tutto da buttare; alcune sue parti, componenti o servizi -ad esempio Google Maps, ricerca vocale OK Google e le schede Google Now- sono oggettivamente molto valide ed ecco perché hanno “ispirato” alcune delle feature di iOS. Omologhi della tastiera QuickType, di Spotlight, di Hey Siri, dei Widget del Centro Notifiche e di iCloud Drive esistevano tutti in Android prima del lancio di Apple.
Non tutti gli Android sono uguali
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Quando parliamo di Android occorre sempre tenere a mente che esistono tante interfacce grafiche diverse, e che la possibilità di personalizzare Home, animazioni e aspetto grafico non è necessariamente un male. Tant’è che, nel suo piccolo, anche iOS si è lentamente aperta alle esigenze estetiche degli utenti; niente di paragonabile a OS X o ad Android stesso, intendiamoci, ma almeno non serve più il Jailbreak per uno sfondo animato.
Idee in Prestito
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La grande varietà di terminali che esiste nel mondo Android ha permesso di erodere le convinzioni granitiche di Apple. Ricordate quando ci dicevano che i 4″ dell’iPhone erano perfetti perché consentono di usare il telefono con una sola mano? Poi, sappiamo tutti com’è andata a finire, e quelli che una volta venivano additati come orridi phablet ora sono meravigliosi iPhone da 4,7 e 5,5″. Onore a Samsung per aver convinto la mela.
Prezzi più Bassi
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Apple non si fa problemi a chiedere un premium per i propri prodotti; vedi Apple Watch Edition da 11.200€, stilo capacitive da 109€, trackpad da 149€ e mouse da 89€. Ma i telefoni Android da 50€, le penne multimediali tipo ChromeCast o Amazon Firestick e i tablet low-cost spingono Apple a tenere a listino iPhone e iPad meno recenti, e livellano verso il basso il prezzo di Apple TV.
Standard Aperti
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[related layout=”right” permalink=”https://www.melablog.it/post/186074/apple-watch-ipad-pro-e-facetime-3-feature-promesse-e-mai-lanciate”]Alcune delle feature promesse da Apple riguardo Apple Watch, iPad Pro e FaceTime non sono mai arrivate. Ma gli utenti ci avevano creduto, e ora è un bel problema.[/related]
Tutto nel mondo Apple è proprietario, dai protocolli di comunicazione VoIP ai connettori per la ricarica, senza dimenticare AirPlay: avessero potuto, avrebbero eliminato pure l’USB dai Mac. Il processo macchinoso della licenza+compatibilità con gli standard della mela ha spinto gli sviluppatori verso il Bluetooth e la micro-USB, ma è un fenomeno che avviene solo nella nostra piattaforma; nel mondo Android gli standard sono aperti e interoperabili, ed ecco perché gli accessori costano (molto) meno che per noi. Guardiamo in faccia la realtà: basta comprare due o tre accessori Lightning dall’Apple Store per superare i 100€ di spesa, e questi è molto spiacevole.