Sembra che la penuria di riviste con abbonamento su iPad sia da imputare ad Apple stessa. Apple preferirebbe vendere i singoli numeri delle riviste sotto forma di app specifiche, piuttosto che autorizzare abbonamenti a lungo termine basati su un’unica applicazione.
Di questo almeno si è lamentato Time Inc. (di proprietà di Time Warner), secondo AllThingsD. Time Inc., la quale si è spesso fregiata del suo successo su iPad, pianificava il lancio di una versione ad abbonamento della sua rivista Sports Illustrated. I pagamenti dell’abbonamento sarebbero stati gestiti direttamente all’editore, ma App Store ha rifiutato l’applicazione all’ultimo momento. Time si è vista così forzata a ripiegare sulla vendita di app da un solo numero.
Nessun altro editore si è visto approvare una rivista con abbonamento su iPad. Controllare la propria base di abbonati è importante dal punto di vista del mercato. Sarebbe possibile offrire sconti sull’edizione cartacea agli abbonati alla versione digitale e viceversa. Gestire gli abbonamenti permetterebbe anche agli editori di svincolarsi da App Store e da quell’intermediario scomodo che è iTunes.
I messaggi che arrivano da ambo le parti sono poco chiari e apparentemente contraddittori. Time Inc. aveva affermato in passato di stare lavorando, congiuntamente ad Apple e altri partner, sulla versione digitale dell’abbonamento alle sue riviste. Sottoscrizioni con abbonamento sarebbero state proposte ai lettori entro la fine dell’anno.
Da parte di Apple si dichiara: “Abbiamo due piattaforme che supportano app di ogni tipo, incluse le riviste: l’HTML5 offre una piattaforma aperta per gli sviluppatori per creare ciò che vogliono e l’App Store che è una piattaforma dedicata a proporre agli utenti la più larga scelta di app per dispositivi mobili, con più di 225 000 app e 5 miliardi di download.”
Mentre alla protesta si stanno aggiungendo altri editori, si fa strada l’ipotesi che Apple voglia controllare questa fetta di mercato. Dopo aver venduto alcune decine di milioni di iPad, la casa di Cupertino potrebbe lanciarsi in un braccio di ferro con gli editori, imponendo la sua politica su una piattaforma tagliata su misura per rivoluzionare il mondo della carta stampata.
Però quest’ipotesi del complotto non convince troppo. Apple non ha cambiato politica tutto a un tratto, in particolare considerando che le richieste di Time Inc. e di altri editori sono abbastanza simili a quanto News Corp. e Amazon hanno già con App Store.