Aggiornamento del 17 dicembre 2014.
Dopo quasi due settimane, la giuria di otto persone assegnata alla causa nei confronti di Apple in materia di antitrust ha stabilito che l’azienda americana non è responsabile di quanto affermato dall’accusa. Per Apple viene così scongiurata una multa che avrebbe potuto ammontare fino a 1 miliardo di dollari.
Secondo la giuria, la versione 7.0 di iTunes, pubblicata nel 2006, avrebbe costituito un’autentica miglioria al prodotto, all’interno del quale le nuove misure di protezione sarebbero state buone anche per i consumatori. Ricordiamo che secondo le accuse mosse ad Apple, invece, i DRM aggiunti sarebbero stati destinati ad ammazzare la concorrenza, rendendo inoltre il software di Apple meno usabile.
Naturalmente soddisfatti in quel di Cupertino:
“Ringraziamo la giuria per il suo servizio e applaudiamo il verdetto. Abbiamo creato iPod e iTunes per dare ai nostri clienti il miglior modo di ascoltare musica. Ogni volta che aggiorniamo questi prodotti – così come ogni prodotto Apple nel corso degli anni – lo facciamo per rendere l’esperienza d’uso migliore.”
Meno contenti, naturalmente, dal lato dell’accusa, dove l’avvocato Patrick Coughlin ha già annunciato di voler fare ricorso. A quanto pare dunque, la tesi secondo la quale Apple avrebbe integrato tutti i suoi servizi all’interno della propria piattaforma, escludendo quelli altrui come avviene in altri ambiti, è stata vincente. Non ci resta che aspettare a questo punto la seconda puntata nel già promesso appello.
Via | Theverge.com
Abuso di monopolio nel settore musicale: al via la nuova causa contro Apple
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Post originale del 2 dicembre 2014.
Abuso di posizione dominante nel settore della musica digitale: è la nuova accusa contro la quale Apple dovrà difendersi, all’interno di una causa legale che potrebbe causare all’azienda americana fino a 1 miliardo in caso di sconfitta.
Il via alle danze in tribunale è fissato per la giornata di oggi a Oakland, dove la corte federale si occuperà della denuncia fatta da un gruppo di persone e attività commerciali che hanno comprato un iPod tra il 2006 e il 2009: sotto accusa un aggiornamento di iTunes, che avrebbe obbligato gli utenti della piattaforma ad ascoltare la propria musica su iPod, tagliando fuori i dispositivi concorrenti.
La richiesta di danni da parte dei ricorrenti è pari a 350 milioni di dollari, triplicati automaticamente secondo le leggi antitrust: dal canto suo, Apple respinge naturalmente al mittente le accuse, sostenendo di avere lavorato per migliorare i propri prodotti.
Persone di spicco come Eddy Cue e Philip Schiller dovrebbero essere chiamati a testimoniare: aspettiamoci nuovi dettagli in arrivo quando la causa avrà effettivamente inizio.
Via | Reuters.com