Oggi il Multi Touch è entrato talmente a far parte della nostra quotidianità, che diamo per scontato non soltanto i display Touch (alzi la mano chi non ha provato almeno una volta a scorrere le pagine di Safari col dito sullo schermo del Mac) ma anche i comandi a più dita; pensate all’intuitività di gesti come il pizzico per zoomare, o la rotazione delle dita per ruotare un’immagine. Tutte medagliette appuntate sulle spalle di Cupertino, a dimostrazione della lungimiranza di Apple. Ma non è sempre stato così. C’era un tempo in cui i MacBook e i MacBook Pro possedevano un trackpad con pulsante fisico, come dettava la moda (e la tecnologia) fino ad allora.
Leggi cosa scrivevamo nel 2008: MacBook: nuovo trackpad senza pulsante
Poi, a fine luglio 2008, si era sparsa un’indiscrezione completamente inaspettata ma molto sensata secondo cui sarebbero arrivati nuovi modelli di portatili con la mela più sottili, caratterizzati da un trackpad di vetro senza pulsanti fisici, privo di schermo touch ma circondato da un robusto case costituito da un solo pezzo di alluminio. A posteriori, sembra l’identikit dei MacBook attuali, ma allora non potevamo ancora saperlo: era solo un rumor come tanti altri.
Il fatto è che questo nuovo “touchpad” aveva molto senso, soprattutto su una piattaforma come quella Mac da sempre abituata ad un mouse a singolo pulsante. Lo stesso Steve Jobs, in un’intervista al New York Times, rivelò che “il multi-touch ha semplificato drasticamente il modo di controllare un computer,” anticipando senza volerlo le sue mosse successive. Dopotutto, una delle abilità della mela è proprio quella di avere una visione d’insieme coerente: le tecnologie che sviluppano non sono mai fini a se stesse, ma spesso hanno sempre uno scopo più grande del singolo prodotto. Fateci caso. Proprio in quei giorni, Apple presentava le API delle Notifiche Push di iPhone; notifiche che poi sono arrivate su tutti i dispositivi iOS e anche su OS X. E lo stesso Multi Touch era una tecnologia sviluppata principalmente per iPhone e poi “riciclata” in altri prodotti. Ma è un concetto che si applica anche allo stile, al design e perfino ai materiali: il guscio Unibody è nato prima sui MacBook Pro e ben presto si è diffuso su tutti i portatili Apple e perfino i computer fissi, e c’è da scommettere che il gioco si ripeterà col Vetro Zaffiro destinato ad iWatch prima e agli iPhone dopo.
Sei anni fa, di questi tempi, i Mac consentivano già di simulare il clic secondario del mouse facendo clic con due dita sul trackpad, ma l’esclusione del pulsante avrebbe lasciato molto più spazio a disposizione per le piroette dei gesti Multi Touch, e questo ha rappresentato un netto miglioramento dell’esperienza utente. Anzi, era un’idea talmente buona, che Apple pensò presto di esportarla anche sui computer fissi grazie ad un accessorio chiamato Magic Trackpad. Il resto è storia nota, in attesa della prossima piccola rivoluzione.