Ormai è un po’ mi conoscete, e sapete che solitamente non mi sbilancio troppo nel dare una notizia. Questa volta farò un’eccezione, dato che ritengo che questa avrà implicazioni importanti nel nostro futuro, informaticamente parlando.
Adobe ha scelto Webkit, il motore di Safari, per Apollo, nuovissimo strumento per la costruzione di Rich Internet Application.
Le RIA, o Rich Internet Application, non sono altro che applicazioni web con caratteristiche e funzionalità delle tradizionali applicazioni desktop. Esempi? Abbiamo da poco parlato della nuova Webmail di .Mac, oppure Google Docs, che sono scritte in AJAX e rappresentano solo una bozza delle potenzialità di questa nuova via.
Le RIA rappresentano, secondo la maggioranza degli analisti, il futuro del personal computing o, come sarà chiamato, del nework computing.
Questa previsione non è nuova, se ne parla ormai da almeno due lustri. Ne sono stati tra i pionieri Larry Ellison (Mr. Oracle) e nientemeno che il nostro Steve Jobs.
Voi capite, quindi, che l’ultilizzo di una tecnologia chiave del mondo della mela per un’applicazione che, a meno di un clamoroso fiasco, sarà probabilmente leader nello sviluppo delle applicazioni del futuro, è una notizia che, a noi Mac User, deve far quasi toccare il cielo con un dito.
Webkit ha finalmente staccato un bel biglietto per essere tra i protagonisti dei prossimi anni.
Speriamo siano rose…