Se Apple infilasse una intelligenza artificiale tipo ChatGPT su AirPods, avremmo un’entità invisibile e onnipresente con cui parlare che sa tutti di noi e del mondo che ci circonda, e che potrebbe guidarci attraverso di esso rispondendo a tutte le nostre domande, ogni volta che serve.
Chi si ricorda Her? Si tratta di un film del 2013 scritto e diretto da Spike Jonze? Racconta la storia di Theodore Twombly, un uomo solitario che lavora come scrittore di lettere personalizzate per i clienti. Theodore si innamora di Samantha, la voce di un sistema operativo intelligente che soddisfa ogni sua esigenza, soprattutto in termini di coinvolgimento sentimentale e fuga dalla solitudine. Ma è, per l’appunto, solo quello: una AI che dice ciò che ci si aspetta da lei.
Rivoluzione Uomo-Macchina
AirPods sono degli auricolari wireless prodotti da Apple. Sono progettati per essere utilizzati con dispositivi della mela come iPhone, iPad e MacBook. Si collegano ai dispositivi tramite Bluetooth e offrono una buona qualità del suono, una lunga durata della batteria e una facile gestione delle chiamate e della riproduzione audio. Grazie alla loro comodità e al design elegante e minimalista, sono diventati molto popolari.
In generale, le intelligenze artificiali offrono una vasta gamma di vantaggi in vari settori, tra cui quello medico, automobilistico, finanziario e dei servizi. Le si può usare per l’automazione dei processi (come la classificazione dei dati e la gestione dei flussi di lavoro. Ad esempio, un’azienda che gestisce grandi quantità di dati può utilizzare l’intelligenza artificiale per automatizzare la classificazione dei dati e la generazione di report), una maggiore efficienza (perché possono eseguire attività ripetitive in modo rapido ed efficiente, senza la necessità di pause o di tempo di riposo) e una estrema personalizzazione (ad esempio, un sistema di raccomandazione basato sull’intelligenza artificiale può suggerire prodotti personalizzati sulla base delle preferenze e dei comportamenti degli utenti).
Ma instillarle in AirPods ha il potenziale per rivoluzionare l’interazione uomo-macchina in futuro.
AirPods + AI
l’uso di AirPods con AI potrebbe trasformare il modo in cui interagiamo con la tecnologia, rendendo l’interazione uomo-macchina più naturale, personalizzata e accessibile a un pubblico più ampio. Insomma, si potrebbe ottenere informazioni o eseguire comandi senza dover neppure guardare un schermo.
Ecco alcuni esempi pratici di cosa potrebbero fare:
- Assistenti virtuali migliorati: L’integrazione dell’AI negli AirPods potrebbe offrire un’esperienza più fluida e personalizzata con gli assistenti virtuali, come Siri o Google Assistant. Gli utenti potrebbero interagire con gli assistenti in modo più naturale attraverso comandi vocali, e l’AI potrebbe apprendere dalle preferenze individuali per fornire risposte e suggerimenti più pertinenti.
- Traduzione in tempo reale: L’integrazione dell’AI negli AirPods potrebbe permettere una traduzione vocale in tempo reale durante le conversazioni tra persone che parlano lingue diverse. Questo potrebbe abbattere le barriere linguistiche e facilitare la comunicazione tra individui provenienti da tutto il mondo.
- Interazione contestuale: L’AI potrebbe raccogliere informazioni sul contesto in cui si trovano gli utenti, come la posizione geografica, il tempo, le attività in corso, ecc. Queste informazioni potrebbero essere utilizzate per offrire suggerimenti o informazioni pertinenti basate sul contesto, migliorando l’esperienza dell’utente.
- Supporto all’accessibilità: L’AI negli AirPods potrebbe migliorare l’accessibilità per le persone con disabilità visive o uditive. Ad esempio, potrebbe offrire descrizioni audio del mondo circostante o tradurre il linguaggio dei segni in parole parlate e viceversa.
- Migliore esperienza di apprendimento: L’AI negli AirPods potrebbe supportare l’apprendimento e lo sviluppo delle competenze degli utenti. Ad esempio, potrebbe fornire feedback in tempo reale sulla pronuncia in una lingua straniera o suggerire contenuti educativi basati sugli interessi e sulle esigenze dell’utente.
- Monitoraggio del benessere: L’integrazione dell’AI negli AirPods potrebbe permettere il monitoraggio del benessere fisico e mentale dell’utente, offrendo promemoria e suggerimenti personalizzati per mantenere uno stile di vita sano.
- Controllo vocale avanzato: L’AI negli AirPods potrebbe consentire un controllo vocale più avanzato e preciso su una vasta gamma di dispositivi e applicazioni. Gli utenti potrebbero controllare la loro casa intelligente, i dispositivi smart e di domotica, e le applicazioni software semplicemente parlando ad AirPods.
La Realtà Aumentata si sovrappone al mondo visivo; in questo caso invece abbiamo Intelligenza Aumentata: cioè uno strato di conoscenza aggiuntiva che si sovrappone a pensieri, pensieri e domande.
Intelligenza Aumentata
Questo tipo di dispositivo, alla fin fine, è un volgarissimo paio di AirPods con una Siri decentemente funzionante. E l’unico pezzo che manca all’arsenale Apple è proprio un assistente che capisca quello che le si dice, e che lo esegua senza tentennamenti.
Cupertino ha già risorse e visione, e in ogni suo dispositivo e computer è instillato un potente Neural Engine che nasce per accelerare questo tipo di operazioni. Apple può creare un Siri+ con AI ma deve fare presto, altrimenti rischia di perdere tutto il suo vantaggio competitivo.
In generale, se Siri incorporasse tecniche di machine learning e IA più avanzate, potrebbe superare molti dei suoi attuali limiti e offrire agli utenti un’esperienza molto più ricca e personalizzata. Ma questo richiederà capacità di calcolo e sopratutto più dati. I suoi limiti sono infatti:
- Capacità di comprensione limitata. Siri fatica a comprendere frasi complesse o contesti più ampi. Le AI potrebbero migliorare Siri utilizzando tecniche di Natural Language Understanding più avanzate, come il deep learning.
- Knowledge graph incompleto. Siri non ha accesso a una quantità di dati e di relazioni tra i dati sufficientemente ampia. Migliorare il knowledge graph renderebbe Siri più “intelligente” e capace di rispondere a un maggior numero di domande.
- Capacità predittiva limitata. Siri reagisce principalmente a comandi diretti dell’utente e fatica ad anticipare le sue esigenze. Tecniche avanzate di machine learning, come il reinforcement learning, potrebbero rendere Siri più proattiva e capace di suggerire azioni senza che l’utente le richieda esplicitamente.
- Personalizzazione limitata. Il modesto assistente virtuale di Cupertino offre la stessa esperienza a tutti gli utenti, indipendentemente dalle loro preferenze personali o dall’utilizzo abituale. L’apprendimento automatico potrebbe essere utilizzato per costruire profili specifici per ogni utente e per offrire risposte personalizzate.
Qualcuno potrebbe storcere il naso, e preferire leggere su uno schermo e scrivere su una tastiera, ma per come la vediamo noi si tratta di un’abitudine indotta. Cioè, abbiamo sempre fatto così e dunque ci sembra naturale continuare così. Ma gli uomini comunicano prevalentemente via voce, e solo in modo complementare via vista. Digitare su una tastiera è tutto fuorché naturale, e comunque, nulla vieta di poterlo fare, e di vedere i risultati su un display come ai vecchi tempi.
In pratica, stiamo per arrivare al momento in cui potremo interagire con Siri, come Theodore parla con Samantha; e ci giochiamo quel che volete che arriverà pure il giorno in cui qualcuno, senza volerlo, si infatuerà del suo assistente vocale.
E voi quali sono le funzionalità specifiche che vi piacerebbe vedere implementate in AirPods dotati di AI? Come pensate che l’AI possa migliorare l’esperienza utente di AirPods? Quali potrebbero essere le implicazioni per la privacy e la sicurezza dei dati personali con l’uso di AirPods dotati di AI? Tutte domande a cui Apple dovrà trovare risposta.