A guardarle, le AirPods Max sembrano normali cuffie wireless. In realtà, su quelle di Apple è presente un elemento preso in prestito da Apple Watch. Parliamo della Corona Digitale, che permette di controllare il volume, passare da una traccia all’altra, rispondere alla chiamate e attivare l’assistente vocale Siri. Una soluzione unica sul mercato, ma potrebbe essere destinata a scomparire.
Come riporta Patently Apple, l’azienda californiana ha consegnato all’Ufficio Marchi e Brevetti degli Stati Uniti d’America un brevetto che descrive – tra le altre cose – una superficie touch-sensitive per le AirPods Max di prossima generazione. Dovesse questa tecnologia tradursi in realtà, sulle prossime cuffie wireless di Apple la Corona Digitale lascerebbe il posto ai comandi touch.
In generale, il design delle over-ear made in Cupertino è stato fortemente apprezzato dalla community e la tanto sbandierata qualità dell’audio non è stata messa in discussione. La Corona Digitale, come detto, è un dettaglio che è impossibile trovare su prodotti della medesima categoria. Allora perché rimuoverlo?
In realtà, stando a quanto svelato di recente da 9to5mac, in origine – quindi prima del 2020 – la prima scelta di Apple non era la Corona Digitale, ma proprio i touch controls.
Durante un’intervista con Casa BRUTUS, Apple ha dichiarato di aver eseguito alcuni test per l’integrazione dei comandi touch sulla superficie delle AirPods Max. Alla fine però ha optato per la Corona Digitale. Forse con le AirPods Max 2 potrebbe riprendere questa idea.
Al momento, non è possibile avventurarsi in ipotesi sul lancio delle AirPods Max di seconda generazione. Inoltre, il passaggio dalla Corona Digitale ai comandi touch non è una certezza. Le tecnologie descritte nei brevetti non obbligatoriamente vengono trasformate o implementate in prodotti per il mercato.