Tutto è iniziato quando fonti Lufthansa hanno fatto sapere di non poter accettare tracker come AirTag nei bagagli registrati al check-in. Apriti cielo: panico tra gli utenti, dichiarazioni da Cupertino e intervento della Autorità dell’Aviazione Tedesca (Luftfahrtbundesamt). Ma quindi ci sono compagnie aree che bandiscono AirTag? E se sì, quali? Insomma, come regolarsi? In realtà si è trattato di un enorme malinteso.
Tutto è iniziato la settimana scorsa con un tweet di Lufthansa che diceva:
Secondo le linee guida dell’ICAO, i tracker nei bagagli sono soggetti alle normative sulle merci pericolose. Inoltre, per la loro funzione di trasmissione, i tracker devono essere disattivati durante il volo se si trovano nel bagaglio registrato e di conseguenza non possono essere utilizzati.
Il problema per gli utenti era duplice, a questo punto. 1. A che serve AirTag se devo tenerlo disattivato dentro al bagaglio? E 2. Non è possibile spegnere un AirTag, se non sfilandone la batteria.
Poi, nei giorni seguenti, Apple è intervenuta con una dichiarazione ufficiale al New York Times che il problema non dovrebbe sussistere, perché AirTag è “rispettoso delle leggi relative alla sicurezza nei trasporti internazionali su bagagli imbarcati e trolley.” Una visione confermata anche dallo U.S. Transportation Security Administration.
E ora la conferma ufficiale arriva anche dall’omologo tedesco della nostra ENAC che, con un tweet, ha tagliato la testa al toro. Definitivamente:
Le autorità aeronautiche tedesche (Luftfahrtbundesamt) hanno confermato oggi di condividere la nostra valutazione del rischio che i dispositivi di localizzazione con batteria molto bassa e potenza di trasmissione nel bagaglio registrato non rappresentano un rischio per la sicurezza. Con ciò questi dispositivi sono ammessi sui voli Lufthansa.
Fine della storia. AirTag si può imbarcare senza problemi, sia nel bagaglio in stiva che a bordo.