Secondo le indiscrezioni riportate dal Sidney Morning Herald, Apple avrebbe dato inizio ad una sorta di corteggiamento dei media australiani nel tentativo di scaldarli e prepararli al prossimo grande business, quello della distribuzione digitale delle loro pubblicazioni. Pronostico di un successo annunciato mentre gli altri guardano o, al più, sbagliano.
A riguardo, sul giornale non viene riportato niente che non sapessimo già:
Il tablet sembra essere una versione più grande dell’iPhone. E’ abbastanza piccolo per portarlo in una borsa, ma troppo grande per stare in tasca. Sarà dotato di touch screen e sarà indirizzato prevalentemente agli utenti che intendono navigare il Web, leggere libri e giornali, o guardare film.
Già lo scorso agosto, il responsabile marketing di Fairfax Media Robert Whitehead aveva lasciato intendere d’essere a conoscenza del nuovo dispositivo Apple, segno che i colloqui con i media vanno avanti da parecchio tempo:
Siamo sempre alla ricerca di nuove opzioni per estendere la portata delle nostre testate e siamo molto curiosi di vedere cosa si inventerà Apple
E mentre per il Kindle trattative simili sono spesso affondate dopo che Amazon è arrivata a chiedere il 70% dei ricavi, per Apple le cose andranno certamente in modo differente. Si ritiene infatti che, parimenti a quanto avviene nell’App Store, anche per la distribuzione di giornali e libri Cupertino tratterrà solo il 30% per ogni titolo venduto.
Insomma, dopo aver scosso l’insicuro mondo della musica online ed essere divenuta punto di riferimento della telefonia cellulare, Apple si accinge a diventare un attore importante in un settore che già da diversi anni tenta di sopravvivere all’impatto del Web e delle nuove tecnologie ma che fatica a trovare un modello di business efficace. Ed il rischio, se non si danno finalmente tutti una mossa, è che ci riesca ancora una volta.