Se è vero che durante il secondo trimestre fiscale dell’anno Apple ha venduto 11,8 milioni di iPad, con un incremento del 151% rispetto ai 4,69 milioni dell’anno prima, è vero anche che le difficoltà nel reperimento della componentistica continuano a strozzare la domanda. Chi vuole un iPad di terza generazione, insomma, è costretto ad attendere più del solito.
Nonostante i risultati fiscali abbiano disatteso i 13 milioni previsti dai principali analisti (ma non tutti, a quanto pare), Tim Cook ha sottolineato che l’enorme popolarità dei tablet con la mela sta mettendo a dura prova scorte e impianti produttivi. E il CFO Peter Oppenheimer gli ha fatto eco poco dopo:
Il nuovo iPad ha subìto diverse difficoltà d’approvvigionamento della componentistica nello scorso trimestre per almeno tre settimane piene, subito dopo il lancio; e anche adesso subisce ancora ritardi, per cui il rapporto tra iPad 2 e nuovo iPad non è ancora certo.
In ogni caso, i ritmi d’adozione dei modelli a 16 GB -sia di seconda che terza generazione- procedono a gonfie vele e ad oggi, Apple ha commercializzato qualcosa come 64 milioni di iPad in totale. A mo’ di paragone, basti pensare che per ottenere il medesimo risultato coi Mac le ci sono voluti 24 anni; cinque per vendere altrettanti iPod e tre anni per l’iPhone. “Siamo estremamente soddisfatti della traiettoria dei nostri prodotti” ha concluso Cook, “credo che l’iPad sia un prodotto profondo, incredibilmente ampio e dall’appeal universale. Non potrei essere più felice di così su questo fronte.”