Se da una parte è storicamente vero che risulti più conveniente investire in Apple che nei suoi computer, dall’altra le recenti dichiarazioni di Andy Zaky non mancheranno di sollevare il classico vespaio. Proprio mentre Forbes parla di bolla e propone almeno cinque ragioni per cui sbarazzarsi delle azioni di Cupertino, Zaky annuncia che secondo i suoi calcoli raggiungeranno i 2.000 dollari l’una entro il 2015.
Di solito le previsioni degli addetti ai lavori non si spingono oltre pochi trimestri fiscali, e in ogni caso arrivano al massimo ad un anno di distanza; Zaky invece, analista per Fortune e per il blog a pagamento Bullish Cross, fa decisamente di più, e oltretutto sembra che risca ad azzeccarci anche parecchio.
All’ultima chiusure delle Borse gli utili netti trimestrali per le azioni con la mela (i cosiddetti TTM) raggiungevano i 41,04$; ciò significa che sono mediamente vendute a 14 volte questo valore, ovvero 574,56$, al di là delle fluttuazioni fisiologiche di mercato. Se il TTM previsto per il Q4 2015 ammonterà realmente a 145,96$ come mostrato nel grafico, e se questo andamento si conserverà nel tempo, le azioni dovrebbero toccare l’incredibile quota di 2043,44$ l’una, ovvero 14 x 145,96$:
Sono piuttosto sicuro di questi numeri, perché saranno guidati da questi altri:
Q1 2013 = 55 milioni di iPhone venduti
Q1 2014 = 80 milioni di iPhone venduti
Q1 2015 = 110 milioni di iPhone venduti
Il 2014 rappresenterà un’era d’oro per Apple e l’anno di picco per la crescita. Dopo il 2015, la crescita entrerà in stallo e Apple diventerà una società matura, almeno per questa era.
Farebbe quasi voglia di fare un salto sul sito proprio sito di online banking e di piazzare un ordine, ma probabilmente molti -se non tutti- desisteranno. Dopotutto, se la crisi economica e sociale dei nostri tempi ci ha insegnato qualcosa è proprio che la crescita sempiterna su cui basavamo molte nostre congetture semplicemente non esiste. Non in questo universo e con queste leggi fisiche, in ogni caso.