Un giorno non lontano, poliziotti e doganieri potrebbero effettuare il riconoscimento dei civili sfoderando semplicemente un iPhone 4/4S ed effettuando una scansione della retina, delle impronte vocali e digitali e dei tratti facciali. Il tutto grazie ad un gingillo progettato dalla AOptix e chiamato Stratus che costa relativamente poco e promette grande efficienza.
Il sistema è composto da un accessorio per il rilevamento delle impronte, più una speciale cover che riveste l’iPhone e un’elegante app per iOS da 179,99€. Ciò consente di nascondere le complessità tecnologiche dietro un’interfaccia che è al contempo potente ed estremamente intuitiva. Lo spiega a Wired il vice presidente della società Joey Pritikin:
“Dal punto di vista dell’utente, è un sistema basato su app che risulta molto, molto più piccolo, leggero e facile da usare” rispetto ai voluminosi strumenti biometrici attualmente in uso nell’esercito […]. “Chiunque abbia tenuto fra le mani un iPhone può prendere il prodotto ed usarlo.”
Ma ancor più interessante, probabilmente, è la ragione per cui iOS -un Sistema Operativo chiuso e determinato dalle politche di Apple- sia stato preferito ad Android. L’argomento l’ha affrontato Jeremy Pritikin, il responsabile del marketing di prodotto AOptix durante una sessione demo:
“[iOS, n.d.A.] è una piattaforma molto sicura, il che, naturalmente, è di estrema importanza per i nostri clienti. È molto stabile, e lo stesso dispositivo è disponibile a livello globale. Hanno un ecosistema molto robusto per il supporto di accessori come quello che abbiamo creato.”
Ovviamente, non si tratta di un prodotto consumer; è stato progettato espressamente per le autorità e le forze dell’ordine, soprattutto in alcuni contesti specifici come la dogana, negli aeroporti, per l’assistenza sanitaria o magari in seguito a grossi eventi naturali in cui i sistemi classici potrebbero risultare scomodi o addirittura impraticabili.