Fateci caso. Da qualche tempo a questa parte su App Store alcune app -e mica sempre quelle degli sviluppatori minori o indipendenti- sfoggiavano pagine piene di simboli, icone, faccine sorridenti e tante altre amenità. Un modo come un altro per tentare di strappare un po’ di visibilità in più in un catalogo che oramai ha superato abbondantemente i 700.000 titoli a disposizione.
Il fatto è che un simile approccio, benché giustificato dal punto di vista del marketing più spicciolo, crea a lungo andare una sensazione di caos visivo che risulta poco professionale e che soprattutto mal si confà allo stile della mela.
Ecco perché da Cupertino giungono fulmini e saette; d’ora in avanti, gli sviluppatori potranno allegare alla propria app e agli aggiornamenti esclusivamente descrizioni in testo semplice. La notizia l’avevano data per primi quelli di TapeACall ad AppleInsider, ma la cosa è oramai praticamente confermata.
Questo significa che Google, ad esempio, non potrà più avvalersi dei segni di spunta (“✓”) per elencare le funzionalità di YouTube per iOS, e gli altri dovranno bene o male seguire tutti a ruota poco dopo. Il nuovo sistema, entrato in vigore lo scorso 19 aprile, forse appiattirà un po’ l’App Store, ma di sicuro renderà l’esperienza utente più omogenea e compatta. Questione di punti di vista, in ogni caso.