Horace Dediu, analista per Asymco, ha fatto di recente una scoperta piuttosto interessante. Contrariamente a quanto annunciato in precedenza, nel 2012 Apple avrebbe speso più di due miliardi di dollari in “strumenti di produzione, macchinari manifatturieri ed infrastrutture” in sostegno di Sharp. E tra le righe, sembra di capire che a farne le spese in generale è Samsung.
Stando a quanto si legge, Apple non avrebbe investito direttamente quei 2,3 miliardi di dollari in Capital Expenditure (Capex, ovvero quei fondi impiegati per l’acquisto di asset durevoli come ad esempio edifici e macchinari); si sarebbe avvalsa piuttosto della formula di vendor financing in favore di Sharp, che ultimamente se la passa un po’ male:
Prove circostanziate sembrano indicare che gli asset siano costituiti da macchinari industriali (se non addirittura un intero impianto) precedentemente posseduti da Sharp. Sharp è un fornitore chiave di schermi per Apple, ma è anche in difficoltà economiche. Sharp è stata anche oggetto di una proposta di investimento da parte di Foxconn Hon Hai. L’accordo poi decadde col deterioramento dello stato finanziario della società.
Il motivo del finanziamento è presto detto. Apple, come noto, cerca da tempo di recidere definitivamente il cordone ombelicale con Samsung, e se Sharp chiudesse i battenti Cupertino sarebbe costretta a tornare con la coda fra le gambe in Corea del Sud:
Per come la vedo io, si tratta di tentativi di sostegno a Sharp da parte di Apple per assicurarsi sia la continuità delle forniture che una base equilibrata di fornitori (cosa che rende Samsung, un altro fornitore, meno vitale). Se Sharp dovesse entrare in qualche forma di bancarotta, gli impianti chiave usati nella produzione di Apple finirebbero “nelle grinfie” dei creditori per essere smantellate; ciò avrebbe costituito un grave impasse per la capacità produttiva di Apple, in contrasto con gli obblighi contrattuali. Ritengo che le ultime spese inaspettate siano state messe in conto per assicurarsi tali asset.
Per maggiori informazioni e ragguagli più tecnici (per esempio, sullo “scambio dei preordini”), è possibile consultare l’analisi completa sul sito di Asymco.