Nelle prossime settimane, scrive TechCrunch, Apple sarà impegnata in alcuni incontri e seminari coi produttori di accessori a Shenzhen. Lo scopo è di spingerli ad aderire all’MFI, un programma che consente di ottenere in licenza le componenti necessarie all’interfacciamento dei dispositivi iOS coi dock, le automobili e gli altri prodotti di terze parte.
Connettore nuovo, vita nuova. Rispetto alla vecchia porta da 30 pin, Lightning introduce una serie di chip per la sicurezza che ne impedisce (o dovrebbe impedirne) l’uso senza autorizzazione formale. E d’altro canto, sapevamo già che Apple avrebbe tenuto un controllo ancora più stretto sugli accessori, ecco perché è stata anche istituita una nuova policy:
Una delle nuove regole, secondo le fonti vicine al programma, è che i contatti fisici di Lightning sono forniti da Apple, ma le forniture di massa vengono erogate ai partner MFI solo dopo che i loro prodotti sono giudicati adeguati allo standard e alle sue specifiche. Si vende a volumi, e le nostre fonti dicono che il prezzo è oggettivamente molto onesto, soprattutto se si considera la quantità di tecnologia avanzata implicata nella costruzione del connettore.
Difficile dire quali e quanti brand salteranno sul treno ufficiale e quanti invece preferiranno la via dell’hack. Di sicuro, alcuni mostri sacri come Bose, JBL, B&W e B&O stanno già lavorando a dei prodotti nativamente compatibili con Lightning: lo ha annunciato Apple stessa durante l’evento dedicato ad iPhone 5. Peccato soltanto che, almeno per il momento, sia solo una dichiarazione d’intenti; di accessori, infatti, non se ne sono visti ancora.
Si ringrazia Federico S. per la foto.