Aggiornamento del 16 agosto 2021
A dicembre 2019, Apple, Amazon, Google e Zigbee avevano annunciato un un progetto comune per rendere interoperabili i loro dispositivi di domotica. I primi dispositivi certificati dovevano arrivare entro fine anno, ma qualcosa è andato storto e se ne riparla nel 2022; In compenso, non dovrete probabilmente buttare via i gingilli smart che già avete a casa. Signore e signori, ecco a voi il Progetto Matter.
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Business & Lungimiranza
Per una volta, l’industria ha saputo guardare al di là del proprio orticello, e ha compreso che l’utenza ha bisogno di sicurezza e compatibilità, mentre gli sviluppatori di semplicità e uniformità. Presto dunque i principali protocolli di domotica dovranno imparare a coesistere, e in certa misura a collaborare tra loro. E così, dopo anni di aggeggi che vanno con Alexa ma non Siri, con IFTTT ma non con Google Home, finalmente i big dell’high-tech hanno capito che c’è bisogno di uniformarsi.
Zigbee Alliance (che racchiude sotto la sua ala IKEA, Legrand, NXP Semiconductors, Resideo, SmartThings, Schneider Electric, Signify, Silicon Labs, Somfy e Wulian) si è unita ad Apple, Amazon, Google per dar vita al Progetto Matter (noto in precedenza col nome di “CHIP” cioè “Connected Home over IP”). Un nuovo -l’ennesimo ma ultimo, si spera- protocollo di domotica che ghermirà tutti gli altri.
Detta in parole povere, significa che i dispositivi certificati per Matter funzioneranno indistintamente e nativamente con Siri, Alexa e Assistente Google:
Stiamo contribuendo a due delle nostre tecnologie di casa intelligente open source e testate sul mercato, ovvero Weave e Thread. Weave, un protocollo di applicazione, funziona su molti network come Thread, Wi-Fi, Bluetooth Low Energy e perfino reti cellulare. Anche quando i dispositivi sono posizionati su network diversi, Weave consente loro di lavorare in modo sicuro gli uni con gli altri.
Il nuovo standard sarà gratuito, open source e soprattutto privo di royalty, e funzionerà attraverso 3 colonne portanti:
- Bluetooth LE per il primo setup e la configurazione
- WiFi per il trasferimento di dati (tipo i flussi video delle telecamere)
- Thread, nuovo protocollo di rete mesh a basso consumo e scambio di dati, per cose tipo i sensori di movimento.
Il codice sorgente sarà sviluppato e mantenuto su GitHub. La prima bozza delle specifiche è stata pubblicata l’anno scorso, e ora finalmente darà i primi frutti.
Caratteristiche di “Matter”
“Con Matter, “si legge nel comunicato stampa, “i consumatori e i business possono scegliere i brand che desiderano per le loro case smart o gli edifici commerciali, ed essere sicuri che funzioneranno senza problemi. I possessori di casa, e specialmente coloro i quali vivono in una casa con dispositivi diversi come serrature smart, termostati o speaker smart, possono facilmente aggiungere nuovi dispositivi su Matter utilizzando un semplice codice di configurazione per connettere la propria casa come un unicum. Le attività economiche, in particolare quelle che fanno affidamento sulla connettività, possono contare su un unico network per far funzionare in senza intoppi le proprie attività.”
I suoi punti di forza sono:
- Semplicità: Semplice da comprare e usare. Esperienza semplificata di configurazione e gestione.
- Interoperabilità: Dispositivi di marche eterogenee lavorano assieme.
- Affidabilità: Tecnologia a risposta rapida e con connettività locale robusta.
- Sicurezza: Connessioni sicure ma facili per gli utenti.
- Flessibilità: Gestire e controllare ecosistemi eterogenei diventerà molto più comodo.
Quando Arriva?
Stando alle indiscrezioni, entro fine anno dovevano fare finalmente capolino le prime luci, gli interruttori, i termostati, le tv e i bridge compatibili; tanto più che, con l’arrivo di bridge Matter, sarà possibile integrare i vecchi dispositivi di domotica nelle reti di nuova generazione. Con quale livello di integrazione e funzionalità, è ancora tutto da vedere ma a questo punto il problema non si pone neppure: lo standard, infatti, non vedrà le luci della ribalta prima del 2022.
Pare che ci siano problemi non tanto sul set di funzionalità (che oramai sono pronte), quanto piuttosto sulle certificazioni e sull’interoperabilità con gli sviluppatori; che poi è la parte più complessa e difficile da attuare.
Tra i primi a saltare sul treno di Matter ci saranno: Amazon, ASSA ABLOY, Comcast, Espressif Systems, Eve Systems, Google, Grundfos Holding A/S, Huawei, Infineon Technologies, LEEDARSON, Legrand, Nanoleaf, Nordic Semiconductor, NXP Semiconductors, Qorvo, Resideo, Schlage, Schneider Electric, Signify, Silicon Labs, SmartThings, Somfy, STMicroelectronics, Texas Instruments, Tuya Smart, ubisys, Wulian, e Zumtobel Group.