L’ultimo resoconto di NPD si presta ad una sola lettura possibile: nel 2012, Apple si è confermata il principale distributore online di video negli Stati Uniti, sia per quanto riguarda i contenuti in download che in streaming. E con margini eclatanti rispetto ai competitor.
Fatto cento il numero dei download totali, dalla mela dipende il 67% del mercato degli show televisivi, e il 65% di quello dei film. Per paragone, i competitor più prossimi risultano Xbox Video col 14% e 10%, e Amazon Instant Video con l’8% e il 10%. Gli altri si dividono le briciole.
Per quanto riguarda il mercato dell’on demand, invece, si registra un clima decisamente più brioso: è il grafico che vedete qui sopra sulla destra. La competizione è più serrata, c’è meno scarto tra gli attori, e -a fronte del 45% di Apple- Amazon, VUDU e Xbox si portano a casa rispettivamente il 18%, il 15% e il 14%. NPD scrive:
Apple ha saputo sfruttare con successo il suo vantaggio di apripista con iTunes, iOS e la popolarità di iPhone e iPad per dominare il mercato dei film e della musica in affitto e in vendita […]. E nonostante la presenza di alcuni degni antagonisti, nessun altro retailer ha dominato le categorie del proprio prodotto entertainment principale per tanto a lungo.
Una notizia che dovrebbe portare un po’ di respiro agli azionisti, già preoccupati per lo spettro del nuovo iCEO e per la ventata di pessimismo che ha portata allo sgonfiamento del titolo Apple in borsa. Non si può non sottolineare, tuttavia, che nel computo di NPD manchino all’appello servizi in abbonamento tutt’altro che irrilevanti come Hulu e Netflix; quest’ultimo, non a caso, ha recentissimamente superato HBO per numero di iscritti ai servizi a pagamento. E parliamo di quasi 30 milioni di utenti, mica bruscolini.