Ricorderete forse quando a metà 2014 iPhone fu definito una minaccia alla sicurezza nazionale dalla TV di Stato cinese, alla quale Apple rispose negando ogni attività di raccolta dati, ma soprattutto di avere mai collaborato con alcuna autorità esterna per spiare i propri clienti.
Le rassicurazioni per la Cina a suo tempo non furono abbastanza, o almeno questo è quanto emerge da un nuovo report secondo il quale Apple avrebbe accettato di far ispezionare il codice sorgente di iOS da parte delle autorità della nazione asiatica, per fugare i loro dubbi sulle attività di smartphone e tablet continuando così a vendere i prodotti in tranquillità.
-
Apple Watch, c’è già il clone cinese. Lavoro nelle fabbriche cinesi, l’ira di Tim Cook verso la BBC.
Ne parla il cinese Beijing News, secondo cui Tim Cook avrebbe permesso un audit alla Cina su iPhone, iPad e perfino su Mac, in seguito alla richiesta di Lu Wei, capo del dipartimento di stato per il quale un’ispezione sarebbe stata essenziale per continuare a vendere i prodotti Apple in Cina. Al momento, si tratta comunque di una voce di corridoio sulla quale l’azienda di Cupertino non ha concesso dichiarazioni ufficiali.
L’aumento di richieste e preoccupazioni della Cina in materia di sicurezza fa seguito naturalmente alle dichiarazioni di Edward Snowden in materia di Datagate: proprio di recente, l’avvocato del whistleblower ha parlato proprio di iPhone, spiegando perché il suo assistito non fa uso dello smartphone di Apple. Ci sarebbe infatti uno spyware nascosto, anche se l’accusa mossa nei confronti di iPhone è stata piuttosto vaga.
Via | Telegraph.co.uk