Un brevetto recentemente depositato da Apple presso lo U.S. Patent and Trademark Office rivela l’attenzione che a Cupertino stanno dedicando alla questione del risparmio energetico. Il documento descrive infatti un display MultiTouch con pannelli solari integrati destinato a smartphone e tablet ancora più potenti, sottili e dotati di una lunga autonomia.
Il brevetto in questione, registrato col numero protocollare 8.368.654 e il titolo “Integrated touch sensor and solar assembly,” potrebbe presto rivoluzionare dispositivi portatili come iPhone, iPad e iPod touch. Ovvero quel variegato insieme di gingilli sempre più piccoli (e con sempre meno spazio per la batteria) ma caratterizzati da schemi sempre più grossi e voraci di risorse.
In quest’ottica, dunque, ha molto senso tentare di trovare vie alternative -e possibilmente a basso impatto e ubique- all’alimentazione da rete elettrica. Lo spiega AppleInsider:
Invece di unire semplicemente gli strati a celle solari con quelli del touchscreen, il brevetto ‘645 tenta la strada della vera integrazione; ciò significa che il pannello solare può operare sia come componente in grado di rifornire energia, sia come sensore ottico. Per ottenere lo scopo, gli elettrodi del pannello sono utilizzati contemporaneamente per le funzionalità touch e per raccogliere energia solare. Inoltre, poiché tale componente include elettrodi che offrono la medesima “copertura” di un pannello solare tipico, fornisce “molto più quadranti o pixel” che possono essere usati come sensori touch.
Insomma, a differenza dei pannelli capacitivi tradizionali, come quelli attualmente installati sugli stessi iPhone, questi assemblati ibridi riescono a ricaricare il telefono mentre lo utilizziamo. E i vantaggi sono notevoli. Per esempio, nel caso in cui servisse maggiore accuratezza nel riconoscimento ottico del movimento delle dita, il sistema potrebbe prevedere un numero superiore di cicli capacitivi a discapito della ricarica solare; se invece la batteria è a terra, o non ci sono mani in prossimità dello schermo, il sistema potrebbe portare al massimo la capacità della componente solare a scapito di quella touch, così da accelerare la ricarica della batteria.
Ovviamente, non aspettatevi un iPhone 5S -e probabilmente neppure un iPhone 6– a energia solare, nel breve periodo. È roba molto sofisticata, che ha bisogno di ulteriori componenti da integrare nel telefono (il cosiddetto “controllo traffico”) e di un adeguato supporto nella catena delle forniture. E se i processi produttivi attuali bastano a far venire il mal di pancia ai partner asiatici, figuriamoci che accadrebbe con una tecnologia simile.
Il brevetto risale al settembre del 2008 e porta in calce le firme di Michael Nathaniel Rosenblatt, Benjamin Lyon, John Benjamin Filson, Steve Porter Hotelling, Gordon Cameron e Cameron Frazier.