A quanto pare, a Cupertino intendono estendere il Touch su Mac ben oltre il reame del trackpad e del Magic Mouse. Un nuovo brevetto depositato di recente allo USPTO, protocollato col numero 8.654.524 e intitolato “Housing as an I/O device” (case come dispositivo di Input/Output), descrive infatti un portatile dotato di châssis capace di interagire con l’utente.
Su OS X, i tasti da F1 a F12 non servono praticamente a un tubo, se non a modificare le impostazioni di luminosità del display e della tastiera, per controllare iTunes o per il volume. L’idea di Apple è di eliminare il superfluo e incastonare quelle funzionalità direttamente in porzioni della scocca sensibili al tocco, con controlli e cursori che compaiono solo su necessità.
Per esempio, si potrebbe sfiorare col dito una porta USB (oppure pronunciare la parola “USB” ad alta voce) perché il Mac mostri su schermo le opzioni specifiche a disposizione. Oppure, si potrebbe avviare una videoconferenza semplicemente toccando la iSight posta nel display. Per il volume si può implementare un sistema che riveli i comandi OSD con un tocco sullo speaker, oppure far sì che ad un movimento a pinza sulla sinistra o sulla destra del trackpad corrisponda rispettivamente a una diminuzione o ad un aumento del volume.
Ovviamente questo speciale châssis non accetta solo input, ma è anche in grado di produrre un output; ad ogni tocco, corrispondere infatti un feedback visivo attraverso delle zone retroilluminate. Ma c’è molto di più: si potrebbe concepire con questo meccanismo un’intera tastiera completamente priva di tasti fisici, così da creare “un singolo case continuo privo o quasi di interruzioni.” Che magari non sarà tanto comodo da usare, ma a livello di design costituirebbe la sintesi perfetta dei canoni estetici di Cupertino.