Proprio nei giorni in cui anche la stampa generalista si accorge dell’iWatch, Apple ha ricevuto l’approvazione per un brevetto depositato nel 2009 denominato “rete di oggetti personali e metodi di connessione”.
In sostanza il brevetto descrive una serie di sensori indossabili per il rilevamento ed il monitoraggio di parametri biofisici, in grado di aiutare le persone nella pratica di attività sportive, nella preparazione atletica, nel fitness ed in generale nella cura del corpo. Ma il brevetto prevede di utilizzare questi sensori anche per tracciare la spedizione di pacchi e la produzione industriale.
Questi sensori sono di fatto dei veri e propri computer, poiché integrano un processore, un po’ di memoria, una piccola batteria ed un trasmettitore a corto raggio. Apple definisce nel brevetto due tipi di sensori: MMD (Movement Monitoring Devices) e EMD (Event Monitoring Devices), che rispettivamente monitorano movimenti o eventi.
I sensori possono essere di qualunque tipo, come accelerometri, elastometri, sensori di umidità, sensori di temperatura, sensori di peso, ma anche rivelatori di sostanze chimiche.
La cosa interessante è che tutti i dati rilevati da questi sensori vengono captati da un dispositivo denominato ID (Interrogation Device), costituito ad esempio da un iPhone o da un iPod.
Il fantomatico iWatch più che un dispositivo di interrogazione, potrebbe quindi rappresentare un complesso sensore, in grado di riportare tutti i dati verso un altro dispositivo iOS, così come descritto da Bruce Tognazzini.
Insomma Apple è pronta per una nuova rivoluzione e per un nuovo ecosistema, che potrebbe debuttare già nel corso del 2013, se è vero che anche Intel è coinvolta in questo progetto.