Doug Field era passato alla concorrenza nel 2013, per supervisionare la produzione del Model 3; ora, però, è ritornato all’ovile e lavora a stretto contatto con l’ex collega Bob Mansfield sul programma dell’auto a guida autonoma della mela, il cosiddetto Progetto Titan.
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Field aveva iniziato la sua carriera in Ford come ingegnere sviluppatore, prima di approdare a Segway e infine presso Apple. Poi, lo iato in favore di Tesla e ora il rientro a Cupertino. Una decisione importante che sottende ad un solo possibile risultato: Apple è ancora molto seria riguardo la creazione di un’auto a guida autonoma completamente sviluppata all’interno. Non dunque un software di guida da offrire in licenza alle case automobilistiche, ma un’auto completa, dal sedile in giù.
Questi erano i piani (segreti, ovviamente) fino al 2014; poi frizioni interne e defezioni hanno costretto la mela a ridimensionare le iniziali ambizioni, e molte centinaia dei 1.000 ingegneri che lavoravano al progetto sono stati licenziati. La ricomparsa di Field tuttavia lascia intendere che qualcosa di grosso bolla in pentola, o che almeno a Cupertino non abbiano abbandonato del tutto le speranze.
Purtroppo più di così non è dato sapere. L’unica certezza è che il progetto Titan è ancora vivo e vegeto; anzi, nei carteggi del recente processo contro un ex-dipendente fedifrago reo di aver venduto segreti industriali Apple, è emerso che che almeno 5.000 persone hanno accesso alle aree e ai documenti riservati.
Attualmente, la flotta di auto a guida autonoma di Apple conta 62 veicoli che effettuano test su strada a cui si aggiunge PAIL (acronimo di Palo Alto to Infinite Loop), il bus navetta automatico che servirà a scarrozzare i dipendenti della Silicon Valley negli uffici della società.