Aggiornamento del 4 settembre 2019
Un documento di supporto ufficiale pubblicato qualche settimana fa da Apple, rivelava le modalità con cui ci si prende cura di Apple Card in modo corretto. È così che abbiamo scoperto l’estrema fragilità di questa atipica carta di debito, e ora sappiamo anche perché: conosciamo la sua composizione chimica.
Non Solo Metalli Preziosi
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L’Università della California ha analizzato un’Apple Card e, grazie ad una scansione al microscopio elettronico, è stato possibile determinare la composizione della lega: 90% titanio e 10% alluminio. La finitura bianca, invece, viene conseguita attraverso un “processo di copertura multi-strato” che rende la carta estremamente suscettibile allo sfregamento con oggetti o superfici dure. E questo spiega tutto il resto.
Pulizia
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Se la carta si sporca, è consigliabile usare panni morbidi e non abrasivi, leggermente inumiditi; l’ideale è costituito dalla combo microfibra + alcol isopropilico. Vanno evitati assolutamente solventi, prodotti di pulizia per la casa, sgrassatori, ammoniaca e panni ruvidi come pelle o jeans che invece potrebbero causare antiestetici fenomeni di scoloramento.
Conservazione
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La finitura di Apple Card è costituita da diversi, sottilissimi strati di titanio che possono graffiarsi se non viene conservata in borse, portafogli e tasche fatti di materiali morbidi. Per la stessa ragione, non è consigliabile tenerla a contatto con monete, chiavi o altri oggetti abrasivi.
Inoltre, non bisogna mai e per nessun motivo avvicinare la carta ai magneti: si rischia di smagnetizzare infatti la striscia magnetica sul retro. Insomma, Apple Card è bella ma anche tanto, pure troppo delicata.