Nel nostro paese, l’Antitrust ha già comminato ad Apple un paio di multe per un valore complessivo di oltre 1 milione di Euro; un fatto che ha ispirato la Comunità Europea e che ha dato il la all’apertura di un fascicolo per far luce sulle pratiche commerciali della mela. Poche ore fa, infatti, il commissario UE alla giustizia Viviane Reding ha dichiarato in un discorso al Parlamento:
“Questo caso e le risposte che ho ricevuto sin dall’invio della mia lettera hanno evidenziato piuttosto chiaramente per quale ragione la Commissione non può starsene ai margini della questione” ha affermato. “Gli approcci perché venga rispettata la legge sono molto diversificati e disomogenei a livello nazionale. In almeno 21 stati membri, Apple non informa correttamente i consumatori circa i diritti legali che possiedono. Ciò semplicemente non è sufficiente.”
Il fatto è che nel Vecchio Continente -tranne nei paesi che hanno già vinto la loro battaglia, come il nostro-, Apple menziona sempre l’anno di garanzia del produttore ma dimentica casualmente i due del rivenditore. Una scelta comprensibile; dopotutto, con quel costa, Apple Care -3 anni di garanzia piena- perde molto del suo fascino, se messo in relazione ai due anni di garanzia previsti per legge (prima il rapporto era 3 a 1). Ciononostante, il marketing si è dovuto adeguare, e sospettiamo che presto la cosa si riverbererò per l’intero territorio comunitario.
Alle associazioni dei consumatori belghe, infatti, si sono unite anche quelle di Germania, Lussemburgo e Portogallo. E vista l’attenzione delle varie legislazioni su questa materia, il successo di queste iniziative è altamente probabile.