Dopo il salotto di casa, Cupertino ha deciso di colonizzare anche il cruscotto della nostra automobile. Una mossa molto sensata dal punto di vista della strategia commerciale, ma non se mettiamo l’incolumità degli utenti al primo posto. Lo rivelano gli esperti interpellati da CNN Money, secondo cui CarPlay rappresenta un problema per la sicurezza sulla strada:
“L’idea che le persone vogliano essere sempre al telefono, e fornire loro un modo per farlo, significa non dare priorità alla loro incolumità; significa mettere avanti la praticità e il desiderio,” ha affermato Bruce Hamilton, responsabile della ricerca e comunicazione presso la AAA Foundation for Traffic Safety.
Apple, dal canto suo, ha subito emesso un comunicato stampa in cui si schermisce dalle accuse rintuzzando i punti di forza di Siri; grazie al “modesto assistente virtuale” di iOS, infatti, è possibile eseguire molti compiti complessi senza mai staccare gli occhi dalla strada. Il che è assolutamente vero, ma non tiene conto dei potenziali problemi derivanti dalla “distrazione cognitiva”: detta in altre parole, lo sguardo starà pure al posto giusto, ma il cervello è altrove.
E la questione è meno trascurabile di quando non osereste pensare. Alcuni recenti studi hanno dimostrato che le funzionalità di dettatura dei messaggi a software tipo Siri predispongono ad un “ampio rischio” di distrazione alla guida; si stima che, in situazioni del genere, i tempi di reazione del conducente arrivino addirittura a raddoppiare.
C’è da dire che, dovendo scegliere tra Siri Eyes Free e l’interazione con un display touchscreen, ben venga un sistema che non coinvolga la vista, ma solo se usata con saggezza; il buon senso ci dice che si tratta -o dovrebbe trattarsi- di situazioni eccezionali. Guidare dettando una mail di lavoro, mentre si ascolta musica, con le indicazioni stradali di sottofondo e i pensieri altrove è un modo spiccio per mettere nei guai se stessi e gli altri.