Che la vicenda Apple-Samsung non finisse lì -con la vittoria negli USA e il risarcimento miliardario era evidente a tutti; non foss’altro per il ricorso in appello, dato praticamente per scontato. No, quello a cui ci riferiamo è diverso: Apple ha richiesto formalmente alla Corte il blocco permanente dei dispositivi rei di violazione di brevetto, e danni addizionali per un ulteriori 707 milioni di dollari.
A breve distanza dalla storica sentenza del Giudice Koh, Apple rincara la dose, e lo fa con tutta la potenza di fuoco di cui dispone. Ne dà notizia Reuters, sul portale USA:
Con un’istanza depositata lo scorso venerdì, Apple ha richiesto il riconoscimento di ulteriori 400 milioni di dollari di danni per le violazioni del design perpetrate da Samsung; 135 milioni di dollari per la violazione volontaria dei suoi brevetti; 121 milioni per danni supplementari a copertura delle vendite di Samsung non contemplate dalla sentenza e infine 50 milioni di “prejudgment interest” al 31 dicembre (ovvero gli interessi accumulati dal giorno dell’infrazione vera e propria, al momento della sentenza. N.d.A.). Il totale è di 707 milioni di dollari.
E sulla base di queste novità, i legali della mela hanno formalmente richiesto un’ingiunzione che impedisca la vendita negli Stati Uniti di “tutti i prodotti in odor di violazione e di qualunque altro prodotto che disponga di funzionalità lievemente dissimili rispetto alle feature oggetto della violazione.” Praticamente, tre quarti del catalogo Samsung o giù di lì.
La società sudocoreana ha risposto con alcune lamentele sulle modalità con cui il caso è stato seguito e portato avanti. La tabella di marcia a tappe forzate imposto dal giudice e la stretta sul numero di testimoni e prove avrebbero “impedito a Samsung di presentare un ricorso completo ed equo in risposta alle molte richieste avanzate da Apple.” Lo j’accuse, a questo punto, è inevitabile:
“È davvero spiacevole che la legge sui brevetti possa essere manipolata in modo tale da dare ad una società il monopolio sui rettangoli con gli angoli arrotondati, o su tecnologie che vengono migliorate ogni giorno da Samsung e da altre società.”
Per tali ragioni, si legge, il secondo gradi di giudizio è l’unica contromossa possibile.
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