Un articolo pubblicato su The Intercept suggerisce che Apple conservi alcuni dati sulle conversazioni attraverso il servizio iMessagein modo non trasparente per gli utenti e che potrebbe condividerle con le forze dell’ordine.
La sicurezza e la privacy nelle comunicazioni informatiche sono un argomento sempre attuale e la discussione tiene impegnate molte parti sia tra gli utenti che tra i media. La piattaforma The Intercept, creata dal fondatore di eBay Pierre Omidyar, nasce proprio con lo scopo di fornire notizie dirette in materia di privacy e libertà di informazione.
Il curatore dell’articolo, Sam Biddle, cita un documento destinato ad alcune agenzie delle forze dell’ordine in Florida. Il rapporto sottolinea come, ogni volta che viene inviato un messaggio, l’app invii una richiesta al server di Apple per capire se il numero del destinatario sia associato ad un contatto iMessage. Queste richieste conterrebbero data e ora di invio, numero di telefono e indirizzo IP dell’utente.
I log del suddetto scambio di informazioni vengono poi conservati per un periodo di 30 giorni (prorogabili di altri 30) ed i dati in essi contenuti potrebbero venir trasmessi alle forze dell’ordine dietro sollecitazione del tribunale.
Apple ha sempre – ufficialmente per lo meno – mantenuto una posizione piuttosto forte nei riguardi della privacy dei propri utenti. Fermo restando che le conversazioni stesse sono criptate e non accessibili nemmeno dall’azienda stessa, la società di Cupertino ha sempre messo in chiaro quali siano i dati che vengono conservati nelle varie trasmissioni e che alcuni di questi potrebbero essere consegnati alle autorità sotto richiesta.
Biddle sostiene che alcuni di questi meta-dati, come l’indirizzo IP, potrebbero effettivamente mettere a rischio la privacy dell’utente ma, a giudicare da quanto riportato, nessuna di queste informazioni sembra essere così sensibile. Gli IP non offrono davvero un mezzo preciso (neanche lontanamente) per fornire la posizione dell’utente, mentre i log di iMessage non provano che una conversazione sia realmente avvenuta.