Tim Cook mostra i terreni messi a disposizione al governatore della California Gavin Newsom
“Avere case a prezzi accessibili,” ha dichiarato Tim Cook, “significa avere anche stabilità e dignità, opportunità e orgoglio.” E soprattutto, dipendenti che si possano permettere di vivere e lavorare a Cupertino. Per questa ragione, Apple ha deciso di fronteggiare il caro-case con un gigantesco investimento da 2,5 miliardi di dollari in edilizia popolare.
[related layout=”big” permalink=”https://www.melablog.it/post/206362/casa-apple”][/related]
In California si sta verificando un fenomeno di vera e propria emergenza abitativa; i prezzi del mercato immobiliare sono schizzati alle stelle e ciò costringendo le porzioni più deboli della classe media a lasciare le zone più ambìte e costose come San Francisco. Il che rappresenta un problema per tutti, Apple inclusa. Un costo eccessivo dell’inflazione locale infatti si riverbera sugli stipendi, e rende difficile la mobilità dei dipendenti. (Poi ci sarebbe anche la buona pubblicità che deriva dall’operazione, ma questa è un’altra storia).
Ecco perché Tim Cook ha deciso di mettere investire 1 miliardo di dollari in case a prezzi calmierati, 1 altro miliardo in mutui agevolati e l’equivalente di 300 milioni di dollari in terreni da destinare allo scopo.
“Prima che il mondo conoscesse il nome Silicon Valley, e ben prima che portassimo la tecnologia in tasca, Apple chiamava questa regione casa, e sentiamo una profonda responsabilità civica per assicurarci che rimanga un posto vibrante dove le persone possano vivere, farsi una famiglia e contribuire alla comunità. […] Vogliamo essere parte della soluzione.”
“I prezzi alle stelle delle case -per chi compra o va in affitto- rappresenta il problema di qualità di vita di milioni di persone in tutto lo Stato, ed è qualcosa che possiamo risolvere solo creando più case.” ha dichiarato il governatore della California Gavin Newsom. “La partnership con Apple consentirà allo Stato di ottenere questo scopo.” Il che è certamente encomiabile, ma al contempo un filo preoccupante.
È preoccupante che sia un privato ad occuparsi di un’emergenza che dovrebbe rientrare tra le prerogative e priorità della California; ed è preoccupante che la faccenda dei mutui non sia percepita come una questione vitale anche a livello federale. Ma immaginiamo sia un segno dei tempi: le politiche sociali che una volta appartenevano agli Stati ora sono state sostituite dall’iniziativa privata che decide dove, quando e con quali risorse intervenire. Con quali rischi, lo scopriremo solo vivendo.