Tim Cook è stato convocato nell’ufficio del Senatore repubblicano del Texas Ted Cruz. Un colloquio di 40 minuti avvenuto mercoledì scorso e incentrato sui nuovi disegni di legge che rischiano di creare profondi cambiamenti nell’industria high-tech. Tra le misure allo studio, il cosiddetto download delle app al di fuori degli App Store ufficiali (sideloading) e il divieto di sfruttare la posizione dominante di gatekeeper per avvantaggiare i propri prodotti rispetto agli altri.
Nel dettaglio, l’Open App Markets Act costringerebbe società come Apple e Google ad aprire le proprie piattaforme per consentire agli utenti metodi di pagamento o di download alternativi a quelli ufficiali. Al momento, per esempio, le regole di App Store, impediscono agli sviluppatori di pubblicizzare o proporre esplicitamente metodi alternativi di pagamento In-App che esulino dall’ecosistema iTunes; e allo stesso modo, non possono introdurre App store di terze parti. Ciò, per alcune interpretazioni, è lesivo della concorrenza, limita la scelta degli utenti e mette a rischio di ritorsioni gli sviluppatori.
L’American Innovation and Choice Online Act invece impedirebbe a società come Amazon di mettere in posizione prominente i propri prodotti e marchi, o di utilizzare etichette di prodotto speciali su questi ultimi a scapito della concorrenza.
Dal canto loro, i Big del settore rispediscono tutte le accuse al mittente, e ammoniscono sui rischi legati alle nuove normative in discussione al Congresso. Nei giorni scorsi, Amazon, Apple e Google hanno pubblicato una lunga missiva e un post sul blog in cui hanno spiegato i loro timori, relativi alla privacy e sicurezza degli utenti. L’apertura a store di terze parti, a loro dire, potrebbe indebolire le misure di tutela degli utenti e aprire le porte a malware e altro software pericoloso.
Ecco perché Cook ha conferito con Cruz. Durante il colloquio, l’iCEO ha sostenuto le posizione dell’azienda, spiegando che la perdita di controllo costituirebbe un blocco artificioso all’innovazione di prodotto, e impedirebbe alla sua società di implementare le feature di privacy e sicurezza necessarie. “Apple offre ai consumatori la scelta di una piattaforma protetta da codice pericoloso o malevolo. Questo disegno di legge elimina la scelta” ha chiosato Timothy Powderly, Apple senior director of government affairs.