Dopo il lancio dei Mac Mini e MacBook Pro di nuova generazione, Tim Millet e Bob Borchers – VP delle divisioni platform architecture e product marketing di Apple rispettivamente – hanno rilasciato un’intervista interessante soprattutto per chi è appassionati di videogiochi e per chi li crea.
Borchers ha dichiarato che la progettazione dei chip per Mac interamente in house si è rivelata assolutamente positiva, perché in questo modo Apple non si è vista nuovamente costretta – come in passato – a dover fare affidamento su fornitori esterni. L’azienda di Cupertino, ora, si occupa di tutto (chip, software, hardware) e questo è un bene per il prodotto e per il cliente finale. È una strategia che “fa la differenza”.
Per quanto riguarda invece la partnership con Intel, questa potrebbe addirittura aver favorito la concorrenza, secondo Millet:
Intel è stato un ottimo partner negli anni. I nostri Mac erano molto reattivi. […] Penso che i nostri prodotti abbiano beneficiato di questa interazione, ma credo anche che i nostri concorrenti ne abbiano beneficiato.
Apple e videogiochi: il Mac diventerà un punto di riferimento
Un argomento caro a tanti è il gaming, e sembra che Apple voglia puntarci davvero tanto. La situazione, secondo Borchers, è nettamente migliorata con il lancio dei chip della serie M, e in futuro le cose andranno anche meglio grazie a nuove API e agli upgrade di Metal. Per chi sviluppa giochi, spiega il VP di Apple, le macchine con chip M sono l’ideale.
È una storia iniziata molti anni fa, quando stavamo immaginando questa transizione. Quella dei gamer è una fetta molto importante. Non credo di ingannare qualcuno dicendo che da un giorno all’altro renderemo il Mac una piattaforma di gioco incredibile. Abbiamo grandi progetti su questo.
Il futuro sembra roseo per il gaming sui Mac, ma alle parole devono seguire i fatti. È necessario dunque attendere novità concrete, i “fatti” appunto. La realtà al momento è questa: chi oggi possiede un Mac e ha una passione per i videogiochi, deve obbligatoriamente acquistare una console (come PlayStation 5) o un secondo computer, questa volta però con Windows.
Immagine di copertina ©AppleInsider