Un interessante articolo apparso su Mercurynews riassume un po’ i termini della vicenda relativa ai colloqui tra Apple e le case discografiche per il rinnovo delle licenze di vendita delle canzoni su iTunes.
Secondo Alex Veiga, autore dell’articolo, l’ultima volta che Steve Jobs si è incontrato con le etichette discografiche per la discussione del rinnovo delle licenze di vendita dei brani su iTunes, il CEO di Apple si è rifiutato di spostarsi dal prezzo dichiarato di 0.99€ per canzone.
Jobs ha accettato di aumentare i prezzi solo per vendere canzoni senza DRM; con questa mossa si è permesso di ascoltare musica comprata su iTunes anche su lettori musicali differenti dall’iPod.
Nonostante la maggior parte delle case discografiche insista nel sostenere che i DRM sono ancora necessari per salvaguardare il modello della musica online e contrastare così la pirateria, una delle grandi etichette musicali ha seguito Apple in questa nuova avventura.
EMI, infatti, la casa discografica di artisti del calibro dei Coldplay, Norah Jones , Joss Stone e molti altri, ha accettato di permettere di vendere su iTunes tracce senza tecnoclogia DRM.
Si è aumentato il prezzo di 30 centesimi ma si è anche aumentata la qualità delle tracce.
Le altre principali etichette musicali, Warner Music Group, Vivendi Universal, Sony BMG – sono ora in attesa di capire come le tracce DRM-free di EMI venderanno su iTunes.
“A questo punto nessuno può ignorare Apple e quello che Apple vuole, data la sua posizione nel mercato”, sostiene Michael Gartenberg, un analista di Jupiter Research, “Il fatto che Apple è riuscita a raggiungere questo scopo con EMI mette più pressione anche sulle altre etichette musicali verso un mondo senza DRM..”
Inoltre, almeno altre due etichette hanno chiesto a Jobs di vendere una maggiore varietà di contenuti digitali in bundle con le canzoni, video e altri file multimediali. Apple e le varie case discografiche hanno comunque declinato la possibilità di fare commenti sul contenuto delle loro trattative…
Quattro anni fa, le principali etichette discografiche aderirono al progetto di “un prezzo per tutti” di Steve Jobs e con il servizio di musica online riuscirono nell’intento di attrarre interesse significativo nel mondo della musica.
Da allora, la popolarità dell’iPod è cresciuta a dismisura, arrivando a dominare il mercato con oltre il 70% della musica digitale, secondo varie stime.
Mentre studi hanno mostrato che solo una frazione della musica sulla maggior parte degli iPod è attualmente acquistata su iTunes, il servizio di musica online è comunque servito a rafforzare la posizione dell’iPod, dando ad Apple molta forza contrattuale verso le varie etichette musicali.
Lo scorso anno, l’argomento che ha dominato le discussioni sugli accordi con iTunes è stato il prezzo per canzone, con alcune delle grandi etichette musicali che hanno cercato di convincere Jobs a differenziare il prezzo tra le varie canzoni, a seconda del loro peso nel mercato.
Jobs però non ha ceduto, non volendo complicare il semplice schema dei prezzi di iTunes.
Si è giunti così ad un accordo di tipo annuale, che scade ora in primavera.
Apple sta adesso subendo pressioni, specie in Europa, per licenziare il suo brand di tecnologia DRM denominato Fairplay ai rivali, così che i consumatori possano ascoltare musica acquistata da iTunes su qualunque lettore musicale, non soltanto sull’iPod.
Jobs ha allora cambiato strategia cercando di rompere la barriera tecnologica tra i differenti DRM e i differenti lettori musicali semplicemente togliendo via i DRM dalle singole tracce.
Jobs cerca inoltre di difendere il modello chiuso di Fairplay, sostenendo anche che se diventerà disponibile a più case costruttrici sarà più semplice riuscire a bucarlo.
Nei piani strategici di Jobs, Apple ha pianificato di continuare a vendere musica protetta con DRM per 99 centesimi a canzone. Con l’accordo con EMI, Apple ha inoltre incominciato a vendere tracce “premium” senza DRM a qualità maggiore al prezzo di 1.29€ l’una.
Prevedendo così un mercato più competitivo, altre società progettano di entrare nel business della musica online. Amazon Inc. ha cominciato 18 mesi fa a progettare il lancio di un proprio store online.
Amazon dovrebbe lanciare il proprio store entro la fine del mese.
David Pakman, presidente e CEO di eMusic, ha affermato che l’eliminazione di DRM potrebbe aiutare la sua società ad proporre nel proprio catalogo canzoni di proprietà delle principali etichette musicali non disponibili su iTunes.
EMusic già vende musica di etichette indipendenti in versione MP3 e vanta circa 300.000 abbonati.
Pakman crede inoltre che le major finalmente smetteranno di richiedere l’utilizzo di tecnologia DRM sulle canzoni.
“Realmente pensiamo che il mercato si stia muovendo in tal senso” sostiene Pakman. “Verranno sicuramente prese alcune misure in questo senso già prima della fine di quest’anno.”
Siamo di fronte ad una nuova rivoluzione nel mondo della musica e dei video online? Vedremo presto cosa accadrà…