[blogo-video provider_video_id=”kN0SVBCJqLs” provider=”youtube” title=”Apple Music Event 2001-The First Ever iPod Introduction” thumb=”” url=”http://www.youtube.com/watch?v=kN0SVBCJqLs”]
Non è certamente una sorpresa: si vedeva nei numeri e lo affermavano praticamente tutti gli analisti già da diversi mesi. L’iPod ha fatto il suo tempo e non costituisce più un prodotto di punta per Cupertino. Lo ha confermato Tim Cook a margine della conferenza Apple relativa ai risultati fiscali del primo trimestre dell’anno in corso.
La considerazione fatta dall’iCEO è asciutta e incontrovertibile:
Per come la vediamo, il nostro business in termini di volumi di vendita non contempla praticamente più l’iPod. Tutti noi sappiamo da tempo che l’iPod è un business in declino.
E la spiegazione sta in una serie di concause, visto che la musica da sola non basta semplicemente più a trainare le vendite di un dispositivo. Oggi gli utenti vogliono intrattenimento a tutto tondo, e un display touch può fornire anche giochi, video, Internet e tanto altro; il valore aggiunto, insomma, è evidente e percepito, ed ecco perché l’iPod sparirà presto dai listini.
L’iPod è stato il primo gingillo mobile con la mela a sviluppare il cosiddetto effetto “Halo,” il fenomeno attraverso cui i clienti -innamorati del lettore multimediale- finivano anche per provare i computer Apple, generando un circolo virtuoso di cui hanno beneficiato in misure crescente iPhone e iPad.
L’ultima novità in questo comparto è costituita del debutto dell’opzione di colore Space Grey per iPod touch, iPod nano e iPod shuffle a settembre 2013, il che non costituisce certamente un’innovazione tale da far gridare al miracolo; l’iPod Classic poi non viene aggiornato da oltre 4 anni. Il pensionamento dell’iPod, insomma, è alle porte.