Horace Dediu, noto analista di Asymco, ha pubblicato un grafico molto interessante che mostra il rapporto tra le vendite di PC e Mac nel corso del tempo, a partire dal debutto di quest’ultimo nel lontano 1984. E, sorpresa, a distanza di più di 25 anni, tra ascese e cadute, il Macintosh è tornato alle calcagna dei PC Windows.
Nel 1985, ovvero dopo un anno dalla commercializzazione, si vendeva un Mac ogni 20 computer Windows. Poi, per circa 10 anni si sono registrati alti e bassi, fino ad un assestamento sul valore di circa 15 a 1 nel 1996. In seguito la storia ha premiato le scelte e le strategie di Microsoft, con un picco nel 2004 di ben 55 PC venduti per ogni Mac.
Ben presto tuttavia il divario ha iniziato colmarsi e, dai 45 a 1 del 2005, siamo passati ad un rapporto di 20 a 1 nel 2011. E c’è da sottolineare che il grafico non tiene conto delle vendite dei dispositivi post-pc con iOS, anche se probabilmente hanno avuto il loro peso nel generare il fenomeno. Dovessimo contare anche loro, i numeri farebbero davvero spavento.
La strategia di Cupertino, dunque, nel lungo termine si è rivelata vincente. A partire dal debuto dell’iPhone nel 2007, si assiste ad un sistematico avvicinamento tra le due piattaforme in termini di unità commercializzate. I gingilli mobili con la mela fanno conoscere Apple, e la diffusione capillare degli Apple Store fornisce l’alibi per entrare in contatto con gli altri prodotti più costosi. È un circolo virtuoso -quasi machiavellico- congegnato fin nei minimi dettagli, e per questo ancora più sbalorditivo.