Con l’uscita dei nuovi Mac che va al rallenty e l’interesse del pubblico che scema, Apple ha un urgente e disperato bisogno di qualcosa che ravvivi il fuoco, e che incoroni l’iCEO come il degno successore di Steve Jobs. Ecco forse perché, nonostante gli ingegneri siano contrari, Cook ha dato l’ordine di lanciare Apple Glasses. Ma il prodotto non sembra pronto per il debutto.
Un Prodotto Avanzato
Sappiamo che Glasses è stato oggetto di ripensamenti, alt improvvisi e revisioni nel corso degli ultimi anni. Come per Apple Car, da principio l’idea era molto ambiziosa: si parlava di un paio di occhiali 16K totali, slegati da iPhone e da Mac, infarciti di 15 moduli fotocamera e connessi ad un box dedicato attraverso una tecnologia wireless ad altissime prestazioni. Ora invece sappiamo che dipenderanno più o meno da iPhone e che si baseranno su un protocollo WiFi standard, ovvero il Wi-Fi 6E presente anche sui nuovi MacBook Pro lanciati in questi giorni. Niente millemila sensori e fotocamere, ma forse resta la sicurezza biometrica gestita da IrisID, ovvero la scansione dell’iride. Il tutto a un prezzo che fa paura: oltre 5.000€ tutto escluso.
Di recente, sembrava che il progetto fosse sull’orlo di un blocco totale, e invece ora arriva il contrordine: Tim Cook, bypassando il parere contrario del team di progettazione industriale, ha dato il nulla osta al lancio di Apple Glasses.
E così, in luogo di un prodotto leggero e sottile in pioeno stile Apple, avremo un gingillo voluminoso e simile a occhiali da sci incentrato sulla Realtà Virtuale che permetterà di guardare video 3D, eseguire allenamenti interattivi o effettuare chiamate FaceTime con avatar virtuali. Tanto che, parlando al Financial Times, alcuni ex ingegneri di Cupertino che hanno lavorato sul dispositivo hanno descritto una “enorme pressione per lanciarlo”.
Apple Glasses è in progettazione da ben 7 anni, il doppio del tempo che è servito ad Apple per lanciare iPhone, e ancora non si vede luce in fondo al tunnel. Ma Apple ha bisogno di qualcosa di grandioso che catalizzi l’attenzione del pubblico, mentre Cook ne ha necessità a livello personale. Si è sempre detto in passato che Cook è un bravo tecnico, un maestro delle operazioni e della logistica, ma che difetta della visione e dell’audacia del predecessore. Glasses è la prima, concreta sfida cui è chiamato a rispondere, ma rischia di trasformarsi in boomerang per l’azienda e per la carriera del suo CEO.
Se tutto va come previsto, l’inizio della produzione di massa è atteso proprio in questi giorni.