Gli ingegneri Apple avrebbero incrementato negli ultimi tempi la loro ricerca di un altro lavoro: a rivelarlo sarebbero ex impiegati dell’azienda di Cupertino, insieme ai cacciatori di teste della Silicon Valley che avrebbero rilevato una circolazione più elevata di curriculum vitae, inviati loro da parte di una serie di dipendenti Apple.
Il motivo, secondo Porrnima Gupta e Peter Henderson di Reuters, suona come una sentenza: con Tim Cook la società non è più la stessa, o se preferite non è più come quando il CEO era Steve Jobs. La coppia di reporter ha riportato le parole di quello che sarebbe un reclutatore con “legami con Apple”, rivelando quanto segue:
“Sono inondato di messaggi su LinkedIn ed email da persone che non avrei mai immaginato volessero lasciare Apple e da persone che sono state in Apple da un anno, entrate aspettandosi un qualcosa di diverso da ciò che hanno incontrato.”
La nuova voce di corridoio si sposa con le parole di John Gruber, secondo cui attualmente nella Silicon Valley ci sarebbe una vera e propria caccia aperta a persone di talento per le startup, anche tra quelle attualmente impiegate in aziende grandi come Apple. Se un tempo però Cupertino non era nel “mirino”, adesso i cacciatori di teste sarebbero attivi anche tra coloro che operano all’interno dell’azienda guidata da Tim Cook.
Secondo uno degli investitori, infatti, il livello di soddisfazione dei dipendenti Apple sarebbe sempre minore, spingendo dunque gli impiegati a cercarsi un nuovo posto di lavoro per proseguire la carriera. Il parere dello stesso Gruber, ricontattato da Business Insider, è che nei prossimi tempi la sfida più grande per Apple sarà proprio quella legata alla conservazione dello staff al lavoro sui propri progetti, difendendolo dagli assalti provenienti dall’esterno.