Alla fine è arrivata la conferma. Lo scorso aprile, Apple ha ufficialmente acquisito BookLamp, anche detto il “Pandora dei libri,” un servizio capace di fornire consigli ai lettori attraverso algoritmi specializzati nella lettura. E già che c’è, sta pensando pure ad un’app di Internet Radio chiamata Swell.
Leggi anche: L’acquisizione di Beats aiuterà Apple tra i giovani
Già nota per il progetto Book Genome, BookLamp è una sorta di motore di ricerca dei libri che analizza il contenuto di ogni tomo secondo i più disparati temi e parametri, e infine propone al lettore contenuti analoghi. Se volete, è un po’ il concetto del Genius di iTunes applicato alla letteratura, ma più scientifico.
Prendiamo ad esempio l’analisi de Il codice da Vinci di Dan Brown; stando alla classificazione di BookLamp, contiene il 18,6% di elementi religiosi, il 9,4% di Poliziesco & Omicidi, l’8,2% di Arte e Gallerie D’Arte e il 6,7% di Comunità e Sette Segrete; seguono Viaggi, Aeroplani, Segreti & Bugie e altre carabattole. Il tutto catalogato con tanto di giudizi sulla quantità di dialoghi, sul movimento, sulle descrizioni e così via. Tutte informazioni che permettono di dare in pasto al lettore libri simili, e che soprattutto fanno le scarpe ad Amazon X-Ray, suo diretto competitor.
Parte della ragione per cui Apple ha acquisito BookLamp era la lunga lista dei clienti. “Da principio, Apple e BookLamp hanno discusso soprattutto del contratto, ma alla fine si sono concentrati più sulla strategia a lungo termine,” ha dichiarato una fonte. “Quel che Apple voleva da noi, piuttosto che il contratto, era di assicurarsi che i nostri progetti futuri fossero compatibili coi loro.”
E in cosa consiste questo progetto? I dettagli non sono ancora chiari, dicono le finti, ma “grossomodo lo scopo è […] di battere Amazon sul suo stesso terreno.”
BookLamp è stata acquisita per una cifra compresa tra i 10 e i 15 milioni di dollari, e la conferma l’ha data Apple stessa su Re/code con le solite frasi di circostanza.
Curiosità: Google copia Apple e acquisisce Songza
Nel mentre, altri piani della mela sono emersi dalle profondità del Web. Pare che a Cupertino intendano acquistare un’app di radio chiamata Swell per migliorare iTunes Radio, da molti mesi in sofferenza assieme al calo dei download di iTunes Store. Le cifre in ballo sono più alte: si vocifera di un esborso pari a 30 milioni di dollari, ma il piatto è ricco. L’applicazione infatti è capace di reperire informazioni da NPR, ABC, ESPN, BBC e molte altre stazioni locali e integra un sistema di suggerimenti dei podcast.
Apple, insomma, sta potenziando la parte che consente di convincere gli utenti a scaricare più contenuti simili, e contrariamente ai tempi di Jobs, non sta sviluppando internamente le tecnologie necessarie: si è gettata anima e cuore (e portafoglio) nelle braccia di piccole società specializzate. E anche questo è segno di cambiamento della gestione Cook.