Apple ha assunto due esperti di sensori biomedici

Apple ha appena assunto due esperti di sensori biomedici nei mesi scorsi. E presto si lancerà in mercati ancora inesplorati.
Apple ha assunto due esperti di sensori biomedici
Apple ha appena assunto due esperti di sensori biomedici nei mesi scorsi. E presto si lancerà in mercati ancora inesplorati.

Mettiamo assieme i pezzi. Da una parte, Tim Cook ha promesso incursioni in mercati inesplorati e il lancio di nuovi “grandiosi prodotti;” dall’altra, a Cupertino sono recentemente approdati due esperti di sensori biomedici, Nancy Dougherty e Ravi Narasimhan.

Stando al suo profilo LinkedIn, la Dougherty è un ex-hardware developer presso N, una startup di biosensori balzata agli onori della cronaca nel 2012. Se però si scava nella Cache di Google, si scova una versione meno recente del profilo LinkedIn parecchio più circostanziata:

Capo dello sviluppo Hardware
Sano Intelligence
Novembre 2012 – dicembre 2013 (1 anno e 2 mesi) San Francisco

  • Capo dell’hardware nella progettazione iniziale di un sistema di controllo continuo della chimica del sangue attraverso micro-aghi nel fluido interstiziale. Sistema creato a partire dal concept fino allo […] sviluppo di un dispositivo pilota perfettamente funzionante.
  • Responsabile unico del design dell’elettronica, dei test, dello sviluppo e dell’integrazione di sistema; contatti coi fornitori per il design, l’assemblaggio e i sistemi meccanici.
  • Costruzione dei sistemi di raccolta dei dati di laboratorio e altri sistemi meccanici e elettrici per supportare lo sviluppo chimico

Narasimhan, invece, proviene da Vital Connect, una società specializzata in biosensori in cui occupava il ruolo di “responsabile della tecnologia dei biosensori e degli algoritmi per il controllo fisiologico remoto attraverso dispositivi indossabili.” Si trattava di dispositivi capaci di monitorare il cuore, la respirazione, eventuali cadute, la postura e molto altro. A lui si devono anche parecchi articoli scientifici che potete consultare a questa pagina di Google Scholar.

Entrambi hanno rimpolpato le fila degli ingegneri che lavorano ad iWatch, assieme a tanti altri colleghi che hanno già raggiunto la mela nel corso del 2013. Tra l’altro, se i rumors hanno ragione, Apple sta anche lavorando ad una sofisticata tecnologia di scansione dell’iride che permetterà di migliorare la sicurezza su iPhone attraverso il riconoscimento facciale, oltre che col Touch ID. Ma questa è un’altra storia.

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