Secondo quanto avrebbe rivelato Pete Warden in un post su Twitter, una settimana fa Apple avrebbe licenziato 40 sviluppatori del team di Final Cut. Tutti “bravi ragazzi“, alcuni lavoravano in California ed altri in Texas , negli uffici di Austin.
Non credo che avremo mai una conferma per questa notizia. Voglio dire, un’azienda difficilmente parla a gran voce dei suoi dipendenti licenziati, tanto meno Apple. Conosciamo tutti la segretezza dell’azienda di Steve Jobs, no?
Tornando a Final Cut, che Apple stia pensando di ridimensionare la sua presenza nel mercato dei software di video editing professionale se non addirittura abbandonarlo? E’ risaputo che la compagnia guadagna molti soldi per la vendita dei Mac e degli iPhone, probabilmente a Cupertino non intendono più investire in un settore che non rende più particolarmente o che rappresenta soltanto una nicchia di utenti e magari si vogliono concentrare nel settore multimediale che ora sembra particolarmente più in voga.
A conferma di ciò, c’è da dire che anche quest’anno, e per la terza volta, Apple non sarà presente a Las Vegas per la più grande fiera del broadcasting: il NAB, un punto di riferimento nel panorama dell’audio-video professionale.
Tuttavia, vorrei comunque spezzare una lancia a favore di Final Cut, specie per quella nicchia di utenti di cui parlavo sopra. Nel corso della sua storia, Apple ha spesso avuto a che fare con diverse di queste nicchie di utenti che, soprattutto negli anni ’90, l’hanno sostenuta e sono rimasti “fedeli” all’azienda in un momento in cui quest’ultima viveva un momento di difficoltà.
So bene che in una compagnia molto spesso l’etica viene messa da parte a favore dei profitti, ma mi piacerebbe che Apple dimostrasse un po’ di gratitudine nei confronti dei suoi utenti professionisti, evitando di far scomparire un software che da oltre dieci anni li accompagna nella loro carriera.