Lo scorso ottobre, Apple ha consegnate alle autorità USA competenti il consueto rapporto annuale 2013 10-K, in cui sono stati riportati tra l’altro gli investimenti che la società è in procinto di effettuare, e sono giganteschi: si parla di 10,5 miliardi di dollari in macchinari, robot d’assemblaggio e tecnologia all’avanguardia destinati alla produzione dei futuri iPhone, iPad, MacBook e chissà che altro. Lo ha rivelato Bloomberg in un lungo e interessante articolo pubblicato qualche ora fa.
Stando a quel che si legge nella documentazione, Cupertino sarebbe riuscita ad accaparrarsi l’esclusiva su alcuni macchinari di ultima generazione che le conferiranno un indubbio vantaggio competitivo nei prossimi anni. “Per battere rivali come Samsung e predisporre il terreno per i prodotti futuri,” racconta la testata, “Apple sta spendendo molto sulle macchine che fanno il lavoro dietro le quinte nella produzione di massa degli iPhone, iPad e altri gadget.” Sono inclusi dunque i macchinari dedicati alla lucidatura delle scocche dei telefoni, quelli che estrudono e tagliano l’alluminio col laser, quelli che testano il funzionamenti dei singoli componenti.
Ecco perché Apple sta assumendo frotte di ingegneri specializzati in robotica e dotati di un solido background nella gestione di macchinari industriali di alto profilo; ed ecco perché molti di questi, poi, li spedisce in Asia a controllare e mettere a punto equipaggiamento e forza lavoro. Un modo di fare che è unico nel suo genere:
L’approccio di Apple contrasta con quello delle altre società high-tech, che di solito si mettono in partenariato coi produttori per gestire gran parte del lavoro ingegneristico necessario a finire un prodotto in grandi numeri, ha affermato Cormac Eubanks, responsabile dello sviluppo di prodotto presso Frog Design.
In questo modo, Apple non sarà soltanto in grado di garantirsi un certo margine di competitività, ma aumenterà anche l’efficienza dei suoi fornitori, il che si tradurrà indirettamente in un importante risparmio sui costi complessivi. Non a caso, in tempi recentissimi si parlava dell’accordo con la GlobalFoundries di New York finalizzato alla produzione fa-da-te dei chip destinati ad iPhone e iPad, e dell’accordo da 578 milioni di dollari con GT Advanced Technology per il vetro zaffiro destinato di iWatch. Il futuro, insomma, si giocherà sempre sul terreno della ricerca industriale.