Quello che sembrava essere il più grande divorzio dell’era dei media digitali potrebbe presto ricomporsi, con la firma di un nuovo contratto di distribuzione tra Apple e NBC.
Le due aziende avevano preso strade separate dopo il mancato rinnovo del contratto precedente: il casus belli, che poi portò alla rottura, fu la politica dei prezzi, argomento sul quale Apple e NBC avevano idee diverse: la prima orientata sul prezzo unico, la seconda su prezzi variabili.
La frattura conseguente appariva insanabile, con tanto di accuse reciproche e dichiarazioni al fiele.
Ma lo sbarco su iTunes Store del noleggio di film sembra aver consentito un riavvicinamento tra Jeff Zucker, capo di NBC, e Steve Jobs: NBC Universal è entrata, assieme alle altre major, nell’affare e molti vedono in questo il primo segnale di una definitiva riappacificazione.
I veleni si sono stemperati, le dichiarazioni si sono trasformate (la definizione della rispettiva controparte è passata da “covo di ladri” a “grande azienda”) ma rimane il nodo economico da sbrogliare.
La politica del prezzo uniforme è ancora la pietra angolare del modello di business di iTunes, mentre NBC continua a sostenere la necessità di un approccio differenziato.
In pratica, gratta gratta, le differenze sono ancora immutate: l’unica, sebbene importante, novità è costituita dalla consapevolezza di entrambe le aziende che i contrasti non hanno portato beneficio a nessuno, ma anzi hanno notevolmente danneggiato immagine e ricavi di entrambi.