A quanto pare, non è vero che Apple sia la società di maggior valore della storia. Partendo dagli elementi emersi nei vostri commenti, abbiamo fatto qualche ricerca e abbiamo scoperto il vizio di fondo che minava l’intero scoop: i numeri utilizzati per il confronto diacronico, infatti, non tenevano in conto l’andamento dell’inflazione.
Ci sono cascati davvero tutti, da Bloomberg alla CNN, da AllThingsD a Reuters, compresa la stampa nostrana (che però non ha ancora rettificato) e molti continuano a fare confusione a causa degli errori contenuti nella rettifica stessa, ma arriviamo al sodo. Secondo i calcoli fatti dal Columbia Journalism Review, Cupertino è sulla strada per strappare il primato storico, ma non sarebbe ancora riuscita nell’impresa:
Apple non è -e di parecchio- la società più grande o di maggior valore della storia. Ciò accade perché la stampa sovradimensiona la realtà per la voglia apparentemente irresistibile di titoli che includano le parole d’oro “Apple” e “record.”
Il market cap da 622 milioni di dollari di Apple è un record nominale, non effettivo, reale. E diventa un record solo se non adeguate il market cap del 1999 di Microsoft all’inflazione del tempo.
Basta dare uno sguardo agli indici del S&P Dow Jones, infatti, per scoprire che un dollaro nel 1999 equivaleva ad 1,38$ nel 2012. Con le opportune correzioni, insomma, si evince che i 620,6 miliardi di dollari del 1999 di Microsoft oggi corrisponderebbero a 853,4 miliardi; ovvero oltre 200 miliardi di dollari rispetto alla capitalizzazione di Apple. Per metro di paragone, IBM muoveva qualcosa come appena -si fa per dire- 192.3 miliardi di dollari.
Ciononostante, se gli eventi continueranno a seguire il corso che in molti prospettano, è probabile che Cupertino possa raggiungere i 3 trilioni di valore entro il 2020, vale a dire più del PIL di Brasile, Francia o Italia. Ma per questo record c’è ancora parecchio cammino da compiere.