Con una comunicazione interna che non sorprende, Apple ha invitato tutti i propri dipendenti a partecipare alla marcia annuale in difesa dei diritti della comunità LGBT di San Francisco. Per l’occasione, riporta 9to5Mac, la società sarà presente con un “campo base dedicato agli impiegati accreditati e alle loro famiglie” e fornirà vettovagliamento, intrattenimento e magliette commemorative per tutti i partecipanti.
Siamo oramai giunti quarantaquattresima parata della città, e all’evento saranno presenti anche Google, Facebook e molte altre multinazionali. In passato, per dire, partecipò perfino Mark Zuckerberg in persona.
La notizia non desta curiosità. In fondo, Cupertino sfoggia da sempre grande sensibilità verso queste tematiche, arrivando ad assumere una posizione molto netta e coraggiosa. Solo un mese fa, per esempio, Tim Cook era nuovamente tornato ad esprimere interesse sulla questione dei diritti civili con un tweet. “La Casa Bianca, “scrisse al tempo, “dovrebbe festeggiare i 50 anni dell’anniversario dei Diritti Civili facendo passare l’ENDA” ovvero l’Employment Non-Discrimination Act, la legislazione che rende illegale la discriminazione in base all’orientamento sessuale. E poco prima, si era impegnato per il veto sulla controversa legge proposta in Arizona che avrebbe reso legale la discriminazione in base all’orientamento sessuale. Grazie alla spinta di Apple e di altri blasoni dell’high.tec, oltreché della società civile, alla fine non se ne fece più nulla, e tutto si risolse con tante scuse.
E una posizione Apple la prese anche in seguito alla sentenza della Corte Suprema USA che dichiarava illegittimo il Defense of Marriage Act, e che quindi apriva le porte ai matrimoni Gay. “Apple supporta fortemente l’uguaglianza nuziale e la considera un problema per i diritti civili,” commentava a giugno dell’anno scorso. “Plaudiamo alla Corte Suprema per la decisione presa.”
E che dire dell’editoriale scritto da Cook in persona e pubblicato sul Wall Street Journal l’anno scorso?
Per come la vediamo, abbracciare l’individualità delle persone è un problema base di dignità umana e di diritti civili. Tra l’altro, è anche un modo per aumentare la creatività che guida il nostro business. Abbiamo sperimentato che quando le persone si sentono apprezzate per quel che sono, ottengono poi la serenità e la fiducia in se stessi che li porta a fare il miglior lavoro delle loro vite.
E questo spiega per quale ragione Apple -ma anche Google, Cisco, Facebook, Intel, Qualcomm e così via- tifano apertamente per i matrimoni Gay. La diversità produce ricchezza di idee, ed è con le idee che si vince la sfida col futuro, e che si esce dal guado della crisi che ha colpito l’Occidente e l’Europa. Ogni contributo può essere determinante, e ogni voce dev’essere ascoltata. Sono le idee che ci qualificano e ci rendono degni di attenzione: tutto il resto è solo dannoso preconcetto.
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