I passi in avanti compiuti da Siri ed altri software simili negli ultimi anni sono notevoli. Certamente si è ancora ben lontani dal parlare di vere intelligenze artificiali ma le operazioni che questi assistenti virtuali sono in grado di svolgere sono piuttosto complesse.
La sfida di fronte alla quale si trovano aziende come Apple è quella di riuscire a sviluppare un software sempre più complesso in grado di fornire all’utente suggerimenti, informazioni e materiale prima ancora che lo chieda.
Per affrontare questo percorso, nel corso degli anni, Apple ha espanso notevolmente il numero di esperti del settore che compongono i propri team di sviluppo. Con avversari del calibro di Google con cui contendersi il mercato (attualmente Google Now è considerato il favorito tra gli assistenti virtuali) la società di Cupertino si prepara ad ampliare il proprio staff di esperti di intelligenze artificiali e apprendimento automatico o “machine learning”.
Recentemente Apple ha aperto almeno 86 nuove posizioni legate a questo ambito, alla ricerca di ingegneri ed esperti. Sembra esserci un ostacolo però: “machine learning” e “deep learning” richiedono ingenti quantità di dati e le strette regole e limitazioni dei sistemi Apple riguardanti la privacy degli utenti costituiscono una complicazione.
Non tutti gli esperti naturalmente sono della stessa opinione: simili restrizioni possono costituire una sfida interessante nello sviluppo delle funzioni più avanzate delle intelligenze artificiali. È comunque possibile che Apple si sbottoni di più sull’argomento in occasione dell’evento di presentazione di iPhone 6s.