Con la presentazione della nuova gamma notebook Apple ha di fatto concluso quella che si può definire una vera e propria “transizione ecologica”: continuando sulla scia degli iMac e degli iPod, anche durante la progettazione dei nuovi MacBook è stato tenuto in gran considerazione il tema ambientale.
Nei nuovi portatili non è presente arsenico nei vetri degli schermi e non ci sono tracce di PVC né ritardanti di fiamma bromurati. Se si esclude il case dell’iPhone 3G, praticamente tutti i prodotti della società di Cupertino possiedono, inoltre, un guscio in alluminio e parti in vetro, materiali altamente riciclabili.
Oggi sono davvero tanti gli utenti ad affermare che l’attuale Apple è sempre più lontana dal suo vecchio slogan “think different”. Questo può essere vero in tanti settori, ma non in tema ecologico nel quale la società della mela si sta dimostrando sempre più fuori dal coro di chi si riempie la bocca di parole ma non fa nulla di concreto.
È bastato poco più di un anno per rendere estremamente ecologica l’intera gamma di prodotti. Le confezioni sono state ridotte al minimo e anche quelle dei nuovi MacBook e MacBook Pro sono rispettivamente il 41% e 37% più piccole delle precedenti.
A conferma dell’impegno che sta mettendo Apple nel “diventare verde sino alla polpa”, sono state aggiunte nelle pagine di presentazione dei nuovi prodotti i report ambientali, dei piccoli specchietti che a colpo d’occhio danno un’idea dei progressi effettuati.
Hanno fatto la loro comparsa anche le pagine Ambiente, nelle quali si spiega in maniera più approfondita quale è stato il lavoro svolto nella riduzione dei consumi elettrici o nell’eliminazione delle componenti dannose.
Concludendo, sembra che, come mi auguravo, la società di Cupertino abbia finalmente assunto una posizione di leader in campo ambientale. Posizione che verrà sicuramente adottata da Greenpeace come esempio da seguire per le altre aziende del settore.